SAVERIO MELEGARI
Cronaca

Acquisto di beni durevoli. La nostra provincia fatica. Tengono le auto, crolla l’It

I numeri di Findomestic: crescita del 3,5% nel 2024, penultima in Toscana. Sale la spesa per le vetture, scendono l’elettronica di consumo e i mobili.

Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic

Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic

La situazione economica all’interno della nostra provincia, come abbiamo oramai imparato a conoscere, non è delle migliori. A certificarlo, stavolta, è l’Osservatorio Findomestic per quel che riguarda l’acquisto di beni durevoli, ossia quelli che non si utilizzano una sola volta (auto, moto, elettrodomestici o smartphone), che ha visto una crescita del +3,5% nel 2024 rispetto al 2023 mettendo Pistoia al penultimo posto in Toscana in questa graduatoria facendo meglio soltanto di Pisa per un valore complessivo di 443 milioni di euro.

Tanto per avere un termine di paragone, la vicina Prato ha visto una crescita quasi doppia (+6,3%) e comunque il valore pistoiese resta ampiamente al di sotto sia della media regionale (+4,9%) che nazionale (+4,5%). Ennesimo campanello d’allarme? Sicuramente. Perché in una panoramica dove gli stipendi non crescono, le pensioni sono ancora fra le più basse della Toscana e la disoccupazione resta su valori molto alti (in particolar modo al femminile), le famiglie prendono tempo nell’acquisto di questi beni perché, a meno che non si rompano irrimediabilmente, prima c’è da pensare a spendere soldi per nutrirsi o per le questioni di primissima necessità anziché pensare ad altri investimenti. Guardando le varie voci della classifica, emerge come la spesa media per nucleo familiare è cresciuta da 3.331 a 3.439 euro (la più alta resta Prato con 3.683 euro) e i pistoiesi hanno impiegato il 6,7% di risorse in più per acquistare auto nuove (143 milioni) e l’8,1% in più per quelle usate (112 milioni di euro).

"I valori che riscontriamo su Pistoia su questi ambiti – afferma Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic – riguardano tutta la Toscana: in particolare, il mercato dell’auto usata ha registrato una crescita della spesa delle famiglie del 10,3% su scala regionale. Risultano in flessione, invece, la spesa per i mobili (-0,8%) e quella per l’information technology, in fisiologica decelerazione dopo il boom del triennio 2020-2022, quando pandemia e chiusure avevano favorito gli acquisti di mobili e beni tecnologici per rendere le abitazioni più comode e più funzionali a nuovi tipi di esigenze come lo smartworking".

Balzo a doppia cifra, come lo si può intuire, nel mercato delle due ruote: +11,5%, ovvero terzo miglior valore fra le province toscane, con consumi a quota 11 milioni. Nel panorama dei beni per la casa le uniche voci in positivo sono quelle degli elettrodomestici (+1,4%, ultimo posto regionale), con 35 milioni di acquisti, e della telefonia (+1,2%) che raggiunge i 30 milioni.

Crollano gli altri segmenti: l’elettronica di consumo (10 milioni) perde il 5,3%, i mobili (92 milioni) il 2,6% con la flessione più grave di tutta la regione e ancora di più l’information technology, esploso durante la pandemia e che adesso subisce forti contrazioni, con 11 milioni di euro di volume d’affari con riduzione del -9,2%. Un segno negativo da podio, medaglia di bronzo, addirittura nazionale.

Saverio Melegari