Pronto soccorso, maxi afflusso per il nuovo virus influenzale. Ma mancano ancora i medici

Pistoia, l’allarme degli operatori: pienone nel weekend e per patologie lievi, dopo l’ondata di gastroenterite. I numeri: i dottori in servizio sono 16, ma ce ne vorrebbero 23. Il responsabile Donati: "Troppi accessi impropri"

Pistoia, 19 aprile 2024 – Pronto soccorso preso d’assalto nei weekend ma anche nei giorni feriali, anche per una banale gastroenterite o per l’ultima ondata del virus influenzale, fuori stagione. È quello che accade all’ospedale San Jacopo di Pistoia, non diversamente che in altre province. Un problema, quello dei cosiddetti accessi impropri, ovvero dell’uso del pronto soccorso per bisogni lievi o differibili, che si somma al già grave problema dei numeri degli operatori in servizio. A Pistoia, sono 16 i medici assunti, una situazione in leggera sofferenza, se si rapporta a quelle dei presidi anche vicini, considerando che l’organico dovrebbe contare almeno 23 dottori. Ma, come spiega il dottor Mirco Donati, responsabile del reparto di Medicina d’Urgenza di Pistoia, la situazione potrebbe presto essere sanata: "Siamo fiduciosi che nuovi rinforzi siano in arrivo, in parte dalla Medicina interna, in parte dalle graduatorie dei vincitori di concorso".

Resta invece, la spinosa questione dell’abuso del Pronto soccorso, un problema che negli ultimi anni, come spiegano gli operatori, si è pericolosamente accentuato e che ha una ragione anche socio-economica. Sono molte le persone che si rivolgerebbero al pronto soccorso per eseguire prestazioni, come esami diagnostici ma anche visite specialistiche, evitando attese o soprattutto di dover pagare prestazioni in libera professione. "Si tratta, è evidente – commenta il dottor Donati – di un trend in crescita che ha una ragione sociale, ma rispetto al quale è necessario che si diano risposte più efficaci tramite la medicina territoriale".

Nelle ultime settimane, il boom degli accessi in pronto soccorso è stato dovuto a una nuova ondata influenzale e a casi di gastroenterite violenta, patologie evidentemente lievi, ma che possono portare complicazioni in soggetti fragili, perché immunodepressi, o nella popolazione anziana. Tradotto in percentuali, nell’ultimo anno, secondo una stima degli operatori, gli accessi al pronto soccorso sono aumentati del 20-30 per cento.

"Si tratta di un sovraccarico di lavoro per tutti i medici in servizio – spiega il dottor Donati – che, al lungo andare, può minare la tenuta emotiva del personale. Per questo, ora più che mai è necessario far funzionare meglio la medicina territoriale, che ha l’importante funzione di filtro per l’ospedale e per il pronto soccorso in particolare".