REDAZIONE PISTOIA

Vigili del fuoco, è sciopero "Fallita la conciliazione"

Decisive le frizioni con il comandante Tossut: stop fissato per il 30 maggio "Alla base della vertenza problemi di relazioni sindacali e organizzazione".

Vigili del fuoco, è sciopero "Fallita la conciliazione"

I vigili del fuoco scioperano. E’ questa la roboante notizia diffusa unitariamente dalle principali sigle sindacali (Fp Vvf Cgil Pistoia Prato, Fns Cisl Toscana Nord e Co.Na.Po.) che rappresentano la quasi totalità dei lavoratori del comando di Pistoia. La data è quella del prossimo 30 maggio, la motivazione sta nel "fallito tentativo di conciliazione" con il comandante provinciale Fabio Tossut a seguito dello stato di agitazione (il terzo negli ultimi due anni, ndr) indetto ad aprile. "Una vertenza – affermano i sindacati, nelle figure di Giancarlo Gori e Matteo Tofani per Cgil, Luigi Del Moro e Marco Della Felice per Cisl e Giuseppe Marini per Co.Na.Po. – che concerneva la mancanza di corrette relazioni sindacali da parte della dirigenza e una non condivisibile organizzazione del lavoro. In particolare – aggiungono – abbiamo contestato diversi ordini del giorno che penalizzano i lavoratori e creano malumori e tensioni all’interno della sede di servizio". Accuse di non poco conto, quelle mosse dai rappresentanti dei lavoratori: nel documento relativo allo stato di agitazione, infatti, si parla tra le altre cose di "recesso unilaterale dell’accordo negozionale sui criteri di mobilità interna, mancato rispetto di quanto concordato ai tavoli di confronto, non corretta applicazione di pausa mensa e orario flessibile, mancata corresponsione delle indennità dovute".

Nel mirino dei sindacati c’è il comandante Tossut (il quale, cercato dalla nostra redazione, ha per il momento preferito non commentare, ndr), in carica presso il comando provinciale dal 2020, accusato pubblicamente dai sindacalisti "di aver creato un clima ostile all’interno della caserma con atteggiamenti, decisioni e affermazioni", sebbene "il lavoro dei vigili del fuoco, operando in situazioni emergenziali – si legge ancora nella nota diffusa ieri – , consista anche nel favorire e mantenere un clima sereno, empatico e di reciproco rispetto". Negli ultimi due anni, in particolare, il dirigente avrebbe "contestato l’operato del personale con richiami, lettere di contestazione e provvedimenti disciplinari come mai successo prima", nonché "attuato decisioni unilaterali senza recepire le richieste dei lavoratori, abrogando ordini del giorno precedentemente contrattati ed emanandone altri", ma pure "cambiando orari di lavoro senza motivazioni e preavviso".

"Più volte abbiamo cercato un confronto costruttivo manifestando le volontà del personale e le necessità della popolazione, che ha diritto al miglior soccorso possibile, ma quasi sempre le nostre richieste sono state vane – concludono i sindacati – . Abbiamo quindi deciso di accogliere con forza le richieste dei nostri colleghi iscritti, non iscritti e simpatizzanti di manifestare il 30 maggio, attraverso lo sciopero di categoria, la nostra

rabbia ed il nostro sconforto nei confronti dell’amministrazione che ci guida, per cercare di tornare, il prima possibile, ad un dialogo che permetta di migliorare le condizioni dei lavoratori tutti".

Alessandro Benigni