
Lunga riunione ieri in prefettura a Pistoia dedicata a caso Vicofaro, la parrocchia di don Massimo Biancalani finita spesso al centro di polemiche per la modalità di accoglienza, contestate dai parrocchiani e dai residenti della zona circostante.
Il tavolo in prefettura si è sciolto con l’obiettivo di aggiornarsi al più presto, per trovare una soluzione all’emergenza dettata dalla presenza di circa 200 migranti nei locali della parrocchia di Vicofaro e dopo che l’Asl aveva chiesto al vescovo fausto Tardelli e a don Biancalani, gestore del centro di accoglienza, di provvedere con urgenza allo sgombero dei locali, visto la situazione di forte assembramento che può costituire un pericolo in questo momento di pandemia.
All’incontro di ieri hanno preso parte, oltre al prefetto Gerlando Iorio, l’Asl con il direttore generale, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, rappresentanti della Regione Toscana e della curia e delle forze dell’ordine.
Intanto il sindaco ribadisce le preoccupazioni dell’amministrazione per una situazione che ormai va avanti da tempo: "Le nostre aspettative – ha dichiarato Tomasi – sono di eliminare il problema legato al Covid 19 e al sovraffollamento. Questa per noi è l’emergenza primaria, per me in particolare, in quanto responsabile massimo della salute dei miei concittadini". Assai polemico il post su Facebook di don Biancalani: "In 3 anni a Vicofaro due blitz interforze, decine di sopralluoghi di Asl, municipale, vigili del fuoco, forze dell’ordine, spese decine di migliaia di euro per sanatorie e ingiunzioni. Il tutto per ottemperare la legge? No, per ostacolare e impedire l’accoglienza e consentire all’amministrazione locale inadatta e ideologicamente prevenuta di guadagnare facili consensi e non affrontare i problemi, ma peggiorarli".