
Preoccupa il divario tra i bisogni educativi e l’organico stabile a disposizione. Alle superiori il maggior numero di ragazzi con esigenze speciali: 843 .
PISTOIALa provincia di Pistoia si conferma una delle realtà toscane con il più alto tasso di alunni con disabilità. Un dato che da un lato testimonia l’attenzione crescente verso l’inclusione scolastica, ma dall’altro mette sotto forte pressione il sistema dell’istruzione pubblica, in particolare per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno. Secondo i numeri aggiornati per il prossimo anno scolastico, nelle scuole pistoiesi sono iscritti 33.391 studenti, di cui ben 2.070 con disabilità certificate, pari al 6,2% del totale. Si tratta di una percentuale sopra la media regionale, con picchi che sfiorano il 7% nella scuola secondaria di primo grado (le medie), e oltre il 6% in quella di secondo grado (le superiori).
A livello assoluto, è proprio nelle superiori che si concentra il maggior numero di alunni con disabilità: 843, di cui 347 in situazione grave. Ma a preoccupare è soprattutto il divario tra i bisogni educativi e l’organico stabile a disposizione.I posti di sostegno "di diritto" – quelli strutturali, assegnati in base a parametri ministeriali – si fermano a 625 per l’intera provincia. Troppo pochi. Tanto che per coprire le necessità effettive si è dovuto fare ricorso a ben 999 cattedre in deroga, ossia temporanee.
Il totale dei posti di sostegno effettivamente attivati sale così a 1.624, ma con gravi ripercussioni sulla continuità didattica. Il rapporto tra alunni con disabilità e insegnanti di sostegno conferma il sovraccarico: si va da 1,08 bambini per docente nella scuola dell’infanzia a 1,34 nelle superiori. Quest’ultimo è il dato più alto tra tutti gli ordini scolastici e segnala una situazione particolarmente delicata, dove la complessità dei bisogni si scontra con carenze strutturali. Nella scuola primaria, dove sono iscritti 614 alunni con disabilità (369 in situazione grave), il numero dei posti di diritto è di 209, mentre quelli effettivamente attivati sono oltre il doppio: 508. Anche qui, oltre 300 cattedre sono coperte in deroga. Criticità emergono anche nella secondaria di primo grado: 502 studenti con disabilità, 160 posti stabili, ma servono 226 deroghe per arrivare ai 386 docenti di sostegno richiesti.
L’incremento delle disabilità scolastiche, specie nelle fasce adolescenziali, richiederebbe invece investimenti strutturali e non solo soluzioni tampone. Nel segmento della scuola dell’infanzia, infine, il numero assoluto di bambini con disabilità (111) è più contenuto, ma resta significativa la quota di casi gravi (93). Qui l’organico è quasi del tutto precario: su 102 posti di sostegno attivati, ben 71 sono in deroga. La fotografia complessiva restituisce un sistema che, nonostante gli sforzi, fa fatica a garantire un’assistenza stabile e adeguata agli studenti con bisogni educativi speciali. E che ogni anno, nel silenzio delle famiglie, si regge su un equilibrio fragile, fatto di deroghe, nomine tardive e personale spesso precario.
M.M.