Il lutto per la morte di "Vannino". L’addio a un autentico simbolo di libertà

Fatale un arresto cardiaco mentre stava tornando a casa sulla sua inseparabile bicicletta: aveva 70 anni. Cordoglio unanime

Vannino

Vannino

Agliana (Pistoia), 29 gennaio 2023 - Incredulità e immenso dolore per l’improvvisa morte di Vannino, al secolo Alessandro Egidio Gori. E’ stato colpito da un arresto cardiaco nella tarda mattinata di ieri, mentre con la sua inseparabile bicicletta percorreva la vecchia Provinciale, vicino a casa. E’ stato visto riverso sulla strada ed è scattata immediatamente la richiesta di soccorso alla centrale operativa del 118. Erano circa le 13: sul posto sono accorse la Croce verde di Chiazzano, l’automedica e la polizia municipale. Le sue condizioni sono subito apparse molto gravi. Vani i tentativi di rianimazione e la corsa disperata al pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo: purtroppo Vannino non ce l’ha fatta. La notizia è rimbalzata immediatamente tra Agliana e Pistoia: moltissimi hanno sperato fino all’ultimo, prima dello sconforto generale alla conferma del decesso. Alessandro Egidio Gori da sempre e per tutti era Vannino (dal nome di suo padre che era un noto imprenditore edile), abitava a Le Querci, frazione del comune di Pistoia al confine con Agliana. Agliana che ha sempre assiduamente frequentato e amato.

Era nato il 26 giugno 1953: da giovane era bellissimo, elegante e originale, viveva tra auto di lusso e belle donne. Da circa un quarto di secolo conduceva uno stile di vita completamente opposto: nudo, soltanto un drappo di stoffa avvolto intorno ai fianchi, scalzo, girava sempre con una bicicletta malandata, d’estate con 40 gradi sotto il sole e d’inverno con il gelo. Ogni giorno da Le Querci si recava ad Agliana, dove era amato da tutti. Lì come nel resto della provincia e anche fuori. Vannino era un mito, un simbolo di libertà. Gentile, salutava tutti e non chiedeva niente a nessuno, eccetto l’ora e una sigaretta.

Nel maggio 2021 alla sua casa in precarie condizioni e senza infissi, senza luce e acqua, né riscaldamento, vennero messi i sigilli e lui fu trasferito a Pistoia, al Villone e poi in un’altra struttura. Partì un tam tam sulla pagina Facebook dedicata proprio a Vannino, che conta migliaia di follower. "Vannino deve tornare a casa". E presto nella sua casa era tornato, riprendendo la solita vita. E tutti erano felici di vederlo ancora per le strade di Agliana, di scambiare con lui qualche parola. Era un uomo libero, uno che si adatta male alle regole, nonostante l’impegno di chi gli voleva bene e gli era sempre stato vicino per dargli una vita più dignitosa. E’ molto addolorato Gerardo, amico fedele da una vita: "Mi ero impegnato per aiutarlo – racconta –, con il sindaco di Pistoia eravamo riusciti a consegnargli anche i pasti a casa, pur con mille difficoltà, perché Vannino si adattava male alle regole. Negli ultimi tempi l’avevo visto ancora più trascurato del solito. Domenica scorsa gli avevo portato le lasagne a casa".

Così lo saluta il sindaco di Agliana, Luca Benesperi: "Raggiungerai il paradiso in bici e sono sicuro lo inonderai della tua simpatia e della tua voglia di prendere la vita un po’ così, sempre in direzione ostinata e contraria. Buon viaggio Ale!". Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social, una reazione incredibile di una comunità che gli ha sempre voluto un gran bene. "Con Vannino se ne va un pezzo di tutti noi", dice Alice. Ed è proprio vero. Difficile immaginare il futuro senza Vannino, un personaggio che a Pistoia e Agliana, ma anche oltre, resterà il simbolo di chi vive fuori dagli schemi e dalle regole, di chi può essere felice con poco.

"Era benvoluto da tutti, e tutti gli volevano un bene dell’anima – ci ha detto ieri, con commozione, l’avvocato Alessandra Maltinti che era il suo amministratore di sostegno –. Andavo da lui due tre volte al mese per portargli delle cose. L’ho visto sabato scorso. Stava benissimo e mi ha detto: “Bisognerà che mi rifaccia il guardaroba“".