
L’omaggio del sindaco Tomasi e dell’amministrazione comunale. E una valanga di pensieri commossi da parte di tutti gli esponenti . Il doloroso rimpianto degli amici "Non ce ne facciamo una ragione". .
Una valanga di affetto, di amicizia e di cordoglio ha pervaso la città intera dopo che, nella notte di mercoledì, si è diffusa la notizia della morte di Giovambattista Grasso. Aveva 61 anni, una vita divisa fra la lotta per i lavoratori, a difesa dei diritti per il riconoscimento delle malattie scaturite dall’amianto all’interno dello stabilimento di via Ciliegiole e la politica, con il percorso iniziato col Partito Democratico e concluso con Italia Viva, amico di lungo corso di Matteo Renzi. Il suo cuore, però, si è fermato nei boschi che lui amava, da abile cercatore di funghi. Fra il Poggione e Badia a Taona nel territorio di Sambuca Pistoiese, un improvviso malore lo ha strappato alla vita. Inutili i tentativi di soccorso, partiti poco prima delle otto di sera quando i familiari non lo hanno visto rincasare: sono dovuti intervenire Carabinieri, Guardia di Finanza, squadre dei Vigili del Fuoco e il Sast per trovarlo. Da ieri mattina Grasso è esposto alle Cappelle del Commiato della Misericordia, in via del Can Bianco, e il funerale si svolgerà oggi alle 15 nella chiesa di San Paolo.
"Il sindaco e l’intera Amministrazione comunale esprimono profondo cordoglio – si legge nella nota del Comune – la lealtà, la correttezza e la generosità che contraddistinguevano Grasso gli hanno consentito di instaurare rapporti autentici e un dialogo aperto e sincero con tutti". Sui propri canali social, il sindaco Alessandro Tomasi lo ha ricordato in forma personale con una foto che li ritrae insieme: "Nella vita siamo sempre stati legati da una sincera amicizia. In queste ore ti stanno salutando tante persone perché a tutti noi hai sempre portato un sorriso e quel sorriso adesso ci manca profondamente". Grasso era stimato in maniera bi-partisan come dimostrano i numerosi messaggi di cordoglio di politici di centrodestra. Da Cinzia Cerdini della Lega: "Ci eravamo conosciuti in consiglio comunale ma ci scrivevamo spesso, mi allietava le giornate con battute e ironia: piango un uomo per bene e soprattutto un amico", all’assessore Alessio Bartolomei: "Un fungaiolo di prima categoria, sempre leale e sincero: mi mancheranno le tue chiamate mattutine e quello che hai fatto per me, in uno dei momenti più difficili della mia vita, non lo potrò mai scordare", fino alla foto di Giampaolo Pagliai che li ritrae insieme di fronte a un piatto di pastasciutta. E poi i suoi colleghi, ex e attuali, di partito. Il primo a salutarlo sui social è stato Bernard Dika: "Portavi sempre con te l’orgoglio e la dignità di chi lavora, ricordo la battaglia sull’amianto e la forza con cui sapevi trascinare tutti", al quale si è aggiunto il presidente Eugenio Giani: "La Toscana perde una voce autentica del mondo del lavoro, ma il suo esempio resterà vivo". Così come Riccardo Trallori, incontrato sabato scorso sulla Sala: "Abbiamo passato serate alle feste de l’Unità con “Cianca“ e tanti altri, abbiamo percorso le strade della città suonando i campanelli insieme per le campagne elettorali e ogni volta abbiamo unito l’impegno civile al becchettarsi con battute esilaranti".
Un pensiero dalla consigliera regionale Federica Fratoni: "Penso che nel corso della mia vita quando ho avuto bisogno, lui l’ho trovato sempre al mio fianco con amicizia sincera e immensa generosità". per arrivare a chi ha condiviso con lui in Italia Viva, Massimo Baldi: "Com’era facile volerti bene amico mio, nessuno è più generoso di te" e il ricordo di Enrico Dami: "Non me ne faccio una ragione sei stato sempre iperattivo per la città e il partito in cui abbiamo militato insieme per anni. Se oggi il tema amianto ha avuto dignità è grazie alla sua azione congiunta con Massimo Baldi. Mi stai mancando tantissimo e sei tornato ad abbracciare tuo fratello".
Saverio Melegari