
Nuovo appello dei familiari del partigiano medaglia d’oro della Resistenza Bruno Fanciullacci (1919-1944, originario di Pieve a Nievole), uno dei...
Nuovo appello dei familiari del partigiano medaglia d’oro della Resistenza Bruno Fanciullacci (1919-1944, originario di Pieve a Nievole), uno dei gappisti che uccisero a Firenze il filosofo del fascismo (e repubblichino di Salò) Giovanni Gentile, il 15 aprile 1944. Chiedono che venga posta fine ai tentativi di riabilitazione di Gentile, il cui ricordo è al centro di una proposta di Fratelli d’Italia che vorrebbe una targa nel luogo dell’attentato. "Ma quale pacificatore degli italiani: Gentile è stato una colonna del fascismo". A parlare è il legale storico dei parenti di Fanciullacci, Francesco Mandarano (foto), che spiega: "La famiglia Fanciullacci vuol far presente ad autorità, partiti e istituzioni che, a oltre 80 anni di distanza, deve finire una volta per tutte la persecuzione contro Bruno Fanciullacci il quale agì e morì per la libertà: l’attentato a Gentile – rimarca – fu un atto di guerra".
"La famiglia Fanciullacci - prosegue l’avvocato Mandarano - ricorda che Bruno ebbe una vita difficile, da perseguitato politico, a lungo incarcerato. Aderì ai Gap per affermare un’ideale di libertà. Sono quindi completamente fuori luogo – attacca – iniziative come quella di Fratelli d’Italia a Firenze per una targa a Gentile, proposta sposata anche dal sindaco di Pistoia e candidato governatore ’in pectore’ Alessandro Tomasi". Tomasi, infatti, aveva dichiarato che "Dietro questa proposta c’è il Gentile filosofo, non il tentativo di riabilitazione del fascismo. È una cosa legata alla sua figura intellettuale". "Gentile è stato un fascista, con forte empatia col nazismo – ribadisce Mandarano – e mi spiace che un’apertura del genere sia arrivata dal primo cittadino di una città, Pistoia, insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militare per il suo contributo alla Resistenza".
Alessandro Benigni