
Martina Scrinzi in una scena di «Vermiglio», scelto per la corsa all’Oscar 2025
"Intenso", "meticoloso", "prezioso", "capace di portare la poesia in immagini": non c’è etichetta o definizione che non riconosca a "Vermiglio" – secondo lungometraggio di Maura Delpero uscito con un Leone d’Argento in tasca dall’ultimo Festival del cinema di Venezia e scelto per la corsa agli Oscar a rappresentare l’Italia – una lusinga che molto ha a che fare con l’anima. Ambientato sul finire della Seconda Guerra Mondiale, "Vermiglio" racconta di una grande famiglia italiana sconvolta dall’arrivo di un soldato rifugiato, partendo da qui per mostrare il paradosso e il caos del dopoguerra. La giovane Martina Scrinzi, al suo esordio, è Lucia, la protagonista femminile. Un’interpretazione che le è valsa il Nuovo Imaie Talent Award per la "limpida interpretazione" capace di restituire "una gamma di sentimenti ed emozioni attraverso il suo sguardo intenso e dolcissimo che promette molto per il futuro di questa attrice trentina". È lei che incontriamo in occasione del festival Presente Italiano di Michele Galardini.
Cosa l’ha colpita di più di “Vermiglio“?
"Credo sia l’intimità che si avverte sin da subito. Una sceneggiatura che si sentiva venire dal cuore, dall’idea di una regista che ha voluto portare in scena qualcosa di appartenente alla sua vita. È stato come avvertire il senso di qualcosa di prezioso, fatto d’oro. Non c’era niente da cambiare, nessuna battuta da ritoccare. Può essere che per quegli stessi motivi la critica lo abbia apprezzato. Sceneggiature come quella di Vermiglio non se ne vedono tante. Anche l’uso del dialetto trentino così accurato e le sembianze quasi di un documentario hanno probabilmente fatto centro. Un film di finzione ma con una verità profonda".
Che tipo di donna tratteggia?
"Ce ne sono tante: Adua, Virginia, Lucia, tutte donne differenti. Chi un po’ più ribelle chi più silenziosa. Maura ha saputo disegnare la donna di quei tempi senza macchiarla di contemporaneità".
Com’è Venezia vista da vicino?
"Ancora più bella. È stato come sentirsi in una lavatrice. Un pieno di emozioni forti, tutte a grande velocità". Tra candidature e riconoscimenti, di cui uno a lei, una bella botta di emozioni… "Quello diretto a me è stato super inaspettato. Ero a Venezia con la semplice idea di presentare il film e già era straordinario essere lì per quello".
Capitolo Oscar…
"Non voglio dire nulla. Anche perché già qui dove siamo è un sogno. Ovvio che sarebbe il massimo dei riconoscimenti".
Parlando di quello che verrà dopo ha detto "spero di trovare presto un altro progetto in cui si possa mettere il cuore": è questa per lei una condizione imprescindibile, il cuore?
"Sì. Sto puntando a progetti in cui posso veramente dare tutta me stessa. Vediamo cosa mi riserverà il futuro. Non voglio forzatamente restare in Italia, mi sto guardando intorno. E non necessariamente verso il cinema d’autore".
linda meoni