
di Francesco Ugolini
Un museo per raccontare la storia di un’eccellenza pesciatina e della persona che per sessant’anni ha contribuito a scriverla. Un’opportunità, il 2 giugno, che il Comune di Pescia ha voluto cogliere non solo per celebrare la festa della Repubblica, ma anche per inaugurare lo spazio all’interno del Mercato dei Fiori della Toscana dedicato alla storia imprenditoriale di Antonio Guastapaglia e al contributo dato al settore dell’irrigazione. Nata negli anni cinquanta, l’azienda "A. Gustapaglia", con sede in via Francesca Vecchia a Pescia, si è contraddistinta per le innovazioni introdotte dell’irrigazione nel settore florovivaistico e agricolo, sino ad allora caratterizzato da eccessivi consumi di acqua e dai molteplici rischi a cui andavano incontro i lavoratori. Grazie all’intuizione e l’impegno di Antonio e suo padre, nel 1952 vede la luce il primo impianto d’irrigazione ad ala oscillante, tutt’oggi in produzione, e nel 1966 il carrello a barra mobile per i trattamenti antiparassitari in serra. Innovazioni che si sono legate e sviluppate con l’avvento dell’elettronica e che nel nuovo millennio ha proiettato l’azienda a essere tra le principali del settore. "Sono onorato e felice di poter vedere realizzato questo spazio - ha raccontato Antonio Guastapaglia -. Dopo aver ceduto l’attività nel 2008, ho proposto di raccogliere l’esperienza della mia azienda in un luogo e ringrazio Oreste Giurlani per essersi impegnato nell’averlo trovato all’interno del Mercato dei Fiori". Nelle due sale dedicate al museo, non solo le tracce storiche delle diverse tecnologie prodotte nel corso degli anni, ma anche i numerosi riconoscimenti e le numerose imprese raggiunte dall’azienda, dagli studi in Antartide ai progetti in Africa. Tante storie ed esperienze che Guastapaglia ora vuole donare alla memoria collettiva: "il materiale raccolto nel museo è il racconto di quello che io e mio padre abbiamo costruito - ha spiegato l’imprenditore, ora in pensione -. Per me sarebbe un piacere se rimanesse ai posteri qualcosa del mio contributo allo sviluppo della floricoltura." "Antonio Guastapaglia ha anticipato il valore del risparmio dell’acqua in un periodo in cui questo problema non era all’ordine del giorno - ha ricordato durante l’inaugurazione Antonio Grassotti, presidente del Mefit -. Il museo vuole ricordare il passato, il presente e il futuro di questa attività, raccontando lo sviluppo di una delle componenti più importanti per la floricoltura". Vivo anche il ricordo dell’amministratore unico del Mefit, Gianluca Incerpi, che nel ringraziate Guastapaglia e l’amministrazione, ha raccolto l’impegno di ampliare le prospettive future di questo progetto: "spero che al Mefit sia dato l’incarico di diventare custode della memoria - ha spiegato l’amministratore -. Solo conoscendo quello che è successo nel passato, si può costruire il futuro. Già il prossimo anno organizzeremo diverse attività legate all’architettura e speriamo che in futuro possa essere riproposta anche la biennale, appuntamento a cui Antonio Guastapaglia ha sempre contribuito con la sua azienda e le sue indimenticabili istallazioni." Durante la cerimonia, i partecipanti hanno ricordato l’impegno che Guastapaglia ha costantemente profuso nel sociale, contribuendo direttamente all’accessibilità dell’acqua in alcuni territori desertici dell’Africa. Un ricordo che ha commosso Guastapaglia, antesignano di quel modello di sviluppo sostenibile, che lega sviluppo economico, ambientale e sociale e punta al progresso sinergico delle comunità di tutto il mondo. "Oggi ci troviamo al Mefit per celebrare una vita dedicata al lavoro e al continuo impegno civile - ha evidenziato la sindaca facente funzioni Guja Guidi -. Abbiamo scelto il 2 giugno perché Antonio Guastapaglia incarna i valori sanciti nell’articolo 1 della Costituzione. Non solo. Il suo impegno affinché anche l’acqua sia un bene accessibile a tutti è un esempio per tutti noi e per tutti coloro che vogliono contribuire attivamente al miglioramento della nostra comunità".