Turbativa d’asta 52enne ai domiciliari. Tre episodi al vaglio degli inquirenti

Per l’uomo, residente a Pistoia, la misura è scattata dopo le indagini della squadra mobile della Questura. I fatti tra il luglio 2022 e l’aprile 2023: nel mirino due immobili a Ponte Buggianese e uno a Quarrata.

Turbativa d’asta 52enne ai domiciliari. Tre episodi al vaglio degli inquirenti

Turbativa d’asta 52enne ai domiciliari. Tre episodi al vaglio degli inquirenti

È un italiano di 52 anni, residente Pistoia, attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico nella sua residenza, la persona nei confronti della quale il Giudice delle indagini preliminari del tribunale di Pistoia ha emesso il provvedimento più severo, in seguito alle indagini della squadra mobile della questura per turbativa d’asta. La sua posizione è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria. La polizia di Stato ha eseguito anche una serie di decreti di perquisizione, sempre emessi dal Gip, che vedono coinvolte altre cinque persone. Sono stati sequestrati tablet, smartphone, e personal computer. Le indagini condotte dalla squadra mobile, coordinate dalla procura, hanno permesso di ricostruire tre significativi episodi di turbata libertà degli incanti addebitati al principale indagato.

A luglio 2022, si è verificato il primo fatto, accertato in relazione a una turbativa di asta in merito a un immobile a Ponte Buggianese. In particolare, il principale indagato nei giorni antecedenti e durante lo svolgimento dell’asta, avrebbe contattato il consulente di una terza persona interessata all’acquisto, intimandolo, durante la gara, di desistere dal presentare ulteriori offerte. Un secondo episodio si è verificato a settembre 2022 durante una procedura esecutiva relativa alla vendita di un immobile a Quarrata, dove il principale indagato, insieme a un suo collaboratore, con mezzi fraudolenti, avrebbe impedito a soggetti terzi di partecipare alla stessa gara. Il terzo episodio è da collocare ad aprile 2023, quando, sempre il principale indagato, insieme a una sua dipendente e a un altro consulente, si sarebbe accordato per definire le offerte relative a un immobile a Ponte Buggianese, al fine di agevolare la cliente di un altro degli indagati.

Gli immobili inserito nella vicenda non avrebbero un particolare valore di mercato. L’articolo 353 del codice penale punisce "chiunque, con violenza o minaccia, o con doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, impedisce o turba la gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private per conto di pubbliche amministrazioni, ovvero ne allontana gli offerenti" con la reclusione da sei mesi a cinque anni e con la multa da103 a 1032 euro.

Daniele Bernardini