Trasporti per terapie: si cambia Criteri più "larghi" per i voucher

La Regione corregge il tiro dopo la sperimentazione. Fratoni (Pd) soddisfatta, Capecchi (Fdi) ancora no

Trasporti per terapie: si cambia  Criteri più "larghi" per i voucher
Trasporti per terapie: si cambia Criteri più "larghi" per i voucher

Dopo la prima "rivoluzione" e le successive polemiche montate in tutta la Regione, con varie associazioni in prima linea tra cui la Misericordia di Pistoia, cambiano nuovamente le regole per i voucher gratuiti sul trasporto riservati a chi deve effettuare, all’interno del sistema sanitario regionale, cicli di prestazioni terapeutiche prescritte dai medici di medicina generale o da uno specialista ma non ha modo di raggiungere il luogo di cura autonomamente. Dopo sei mesi di sperimentazione, infatti, la giunta ha deciso di semplificare i criteri di accesso ed ampliare le fasce Isee. La revisione è stata preceduta da un percorso di confronto che ha coinvolto le direzioni delle aziende sanitarie ed ospedaliere toscane, delle società della salute e delle zone distretto, le associazioni di volontariato e i sindacati.L’aiuto rimane rivolto a chi soffre condizioni economico-sociali di fragilità: per chi ad esempio che vive da solo o con un’altra persona anziana con età superiore a 70 anni, oppure chi vive con un disabile o un figlio minore.

Nel dettaglio, l’Isee fino a 9.360 euro annui continuerà ad essere il tetto per godere del trasporto gratuito senza limiti di distanza. Si amplia di tremila euro la fascia intermedia: da 9.360 e 15mila euro annui (in precedenza erano 12mila), laddove il trasporto gratuito sarà possibile se il luogo da raggiungere è lontano più di 5 km dalla propria abitazione (prima erano 10). Con un Isee tra 15 e 22 mila euro si avrà diritto al voucher per distanze oltre i 35 chilometri, rispetto agli attuali 50. "Dopo una prima fase di sperimentazione – commenta l’assessore regionale Bezzini – abbiamo voluto semplificare ulteriormente l’accesso alla misura, rivedendo i criteri e garantendo la presa in carico delle persone in condizioni di reale fragilità. I prossimi tre mesi saranno inoltre preziosi per accompagnare le società della salute e, là dove non costituite, le zone distretto nell’attivazione di progetti di co-programmazione e co-progettazione con gli enti del Terzo settore specifici per ciascun territorio della Toscana". Per richiedere il voucher continua ad essere necessario compilare l’autocertificazione online, in autonomia da casa oppure attraverso Cup aziendali, Botteghe della salute, Caf accreditati e associazioni di volontariato.

"L’atto della Giunta va nella giusta direzione – afferma Federica Fratoni, consigliera regionale del Pd –: sono state recepite in maniera puntuale le criticità che si sono verificate sul territorio. Un primo importante risultato, ma questo non significa che il tema sia da ritenersi esaurito. Resta, infatti, aperta una ulteriore fase di riflessione che dovrà portare a strutturare in maniera definitiva il rapporto con le Società della Salute, le quali dovranno farsi carico del trasporto, non rientrando quest’ultimo nei cosiddetti Lea. La Regione dovrà continuare a sostenere economicamente questo tipo di intervento – conclude – proseguendo nella verifica della casistica e nella conseguente strutturazione del servizio e garantendo un accesso semplificato ed efficiente". Di tutt’altro avviso l’altro esponente pistoiese a palazzo del Pegaso, Alessandro Capecchi: "Bezzini continua a chiamare ‘semplificazione’ un vero e proprio taglio al trasporto gratuito per le prestazioni terapeutiche ai malati oncologici – attacca il consigliere di Fdi –. Abbiamo detto subito che i criteri individuati avrebbero escluso la stragrande maggioranza degli utenti, lanciando l’allarme – ricorda –: così è stato. Basta guardare i dati: in questi otto mesi solo 382 assistiti hanno potuto usufruire del servizio, contro migliaia di persone ammalate. Questa prima sperimentazione non sembra aver funzionato visto che i numeri di pazienti seguiti sono esigui e la Giunta ha modificato i criteri, ma per noi sono ancora insufficienti. Inoltre, non viene precisata la quantità di risorse che saranno necessarie alle società della salute e alle zone distretto – conclude – sulle quali verrà scaricato il maggior peso del servizio".

Alessandro Benigni