STEFANO NENCIONI
Cronaca

Tossicodipendenze, i dati. Basta un clic per comprare droga. Paura per le sostanze sintetiche

La relazione annuale al Parlamento evidenzia la circolazione di sostanze sempre più potenti . L’esperienza del ragazzo emiliano che ha acquistato in siti legali olandesi. "Educare i giovani". .

La relazione annuale al Parlamento evidenzia la circolazione di sostanze sempre più potenti . L’esperienza del ragazzo emiliano che ha acquistato in siti legali olandesi. "Educare i giovani". .

La relazione annuale al Parlamento evidenzia la circolazione di sostanze sempre più potenti . L’esperienza del ragazzo emiliano che ha acquistato in siti legali olandesi. "Educare i giovani". .

Un clic su “Sì, ho più di 18 anni”, anche se ne hai dodici, e il catalogo si apre. Lingua italiana selezionabile, grafica pulita, sconti accattivanti: “10% sul primo ordine”, “spedizione gratuita da 40 euro in su”, consegna garantita il giorno dopo. Il sito invita a ordinare entro le 17 per ricevere tutto domani, via posta, in un pacchetto anonimo. Benvenuti nel supermercato della droga sintetica, legalmente attivo in Olanda — Paese che da anni rappresenta uno degli hub europei per la produzione e distribuzione di queste sostanze, complice una legislazione storicamente più tollerante e un’efficiente rete logistica — ma accessibile senza barriere da tutta Europa, Italia inclusa. I prodotti? Metanfetamine, catinoni sintetici, benzodiazepine, feniletilammine. Sostanze che in Italia, come nella gran parte dell’Ue, sono classificate come stupefacenti illegali, ma che nei Paesi Bassi vengono commercializzate come “Research Chemicals”, teoricamente destinati a laboratori scientifici. In realtà, nulla richiama il rigore della scienza: le confezioni sono vendute con nomi accattivanti, come “allegria ai frutti di bosco” o “vaniglia estrema”, colorate in modo seducente e con descrizioni promozionali tipiche di un prodotto per adolescenti. Il sito propone “formati prova”, fa marketing in diverse lingue e non chiede alcuna reale verifica d’identità.

Il caso recente di un ragazzo emiliano è solo la conferma visibile di un sistema già ampiamente attivo, che alimenta un mercato talmente vasto che solo nel 2023 ha portato al sequestro di 37 tonnellate di catinoni sintetici in tutta l’Unione Europea. Il giovane ha candidamente ammesso di essersi quasi convinto che fosse del tutto lecito, o almeno tollerato, vista la semplicità con cui ordinava e riceveva la “merce”. Una convinzione che, dopo l’arresto, si è tradotta in una denuncia e nell’inizio di un difficile percorso di recupero.

L’avvocato Michela Anna Guerra, legale del giovane e specializzata in diritto sanitario e privacy, ha dichiarato: "Il mio assistito non era pienamente consapevole della gravità delle sue azioni. Solo dopo l’arresto ha compreso il rischio che aveva corso, e ora sta affrontando con serietà un percorso di responsabilizzazione. Ha espresso il desiderio di cooperare con le autorità per contribuire a sensibilizzare altri ragazzi. La sua maggiore preoccupazione riguarda i minorenni, che — per curiosità o per emulazione — rischiano di accedere con estrema facilità a sostanze pericolose e illegali, senza rendersi conto delle conseguenze. Dobbiamo trasformare questa vicenda giudiziaria in un’opportunità educativa e preventiva che coinvolga non solo le istituzioni, ma anche le famiglie e le scuole. È fondamentale che i genitori comprendano quanto sia facile per i loro figli accedere a queste sostanze. Non possiamo permetterci di pensare che il problema riguardi solo ‘gli altri’". Questo mercato dello sballo sfrutta la mancanza di armonizzazione normativa in ambito europeo, dove le sostanze sono vietate in un Paese e tollerate in un altro, e approfitta della libera circolazione delle merci per operare indisturbato.

"La velocità con cui queste molecole vengono modificate supera di gran lunga le nostre capacità di classificarle e metterle al bando", spiega una fonte qualificata, "Quando ne rendiamo illegale una, i laboratori ne hanno già sintetizzate altre dieci, chimicamente simili ma legalmente ‘pulite’. È una corsa che perdiamo in partenza". Dietro la patina legale della “ricerca scientifica”, questi siti realizzano un’attività di narcotraffico mascherato. Le analisi effettuate in laboratori italiani su alcune sostanze sequestrate hanno mostrato cocktail chimici incontrollabili, con residui di cocaina, sostanze tossiche industriali e farmaci non identificabili. Senza alcuna garanzia farmacologica, né sulle dosi né sulla composizione. Eppure, nonostante questi cocktail potenzialmente letali, tutto avviene come se fosse normale. L’arrestato ha detto: "Era tutto semplice, sembrava un acquisto come un altro". E questo è forse l’aspetto più inquietante: la normalizzazione della droga come se fosse un profumo o un integratore.

Nel frattempo, le autorità italiane si muovono con strumenti inadatti. I sequestri postali sono troppo pochi. L’oscuramento dei siti si scontra con l’estrema facilità di riattivazione su nuovi domini. La cooperazione europea in materia penale è ancora troppo lenta per fermare una realtà che viaggia alla velocità del corriere espresso. Serve un intervento urgente a livello europeo, non solo politico ma anche tecnico-giuridico. Esistono soluzioni come la legislazione “per analogia” (blanket ban), un approccio che renderebbe illegali intere famiglie chimiche e non solo le singole molecole, togliendo ai produttori il vantaggio di creare continuamente nuove varianti. Non è accettabile che un sito web in regola con la legge olandese possa rifornire adolescenti italiani con droghe ad alto potenziale tossico, mentre il sistema giudiziario si limita, al massimo, a inseguire i singoli consumatori. Nel frattempo, le droghe sintetiche arrivano in Italia in pacchetti anonimi, dal cuore dell’Europa, ogni giorno. E il primo filtro di controllo resta, paradossalmente, il buon senso di chi ordina. Ma quando a ordinare è un ragazzino, quel filtro semplicemente non esiste.