DANIELA GORI
Cronaca

Tensione durante il presidio. Schiaffeggiata sindacalista

Prosegue a oltranza lo sciopero dei Sudd Cobas davanti all’azienda di via Tevere. Fa parte della mobilitazione degli "StrikeDays" in difesa delle piccole ditte.

E’ proseguito anche ieri il presidio sindacale con lo sciopero dei Sudd Cobas in via Tevere, a sostegno dei lavoratori dell’azienda di produzione capi d’abbigliamento anche per conto terzi Li Bassi group. Una manifestazione a oltranza, iniziata nella mattinata di giovedì, che fa parte degli StrikeDays, ossia giornate di mobilitazione per i diritti dei lavoratori che i Cobas, con gazebi e picchetti, organizzano presso le piccole imprese soprattutto di confezioni che contano intorno ai quindici dipendenti. Manifestazioni che hanno già visto lavoratori di decine di aziende del distretto tessile, che da Prato si estende sulla provincia di Pistoia, scioperare per orari di lavoro di otto ore per cinque giorni la settimana e contratti stabili e regolari.

"In questo tipo di aziende, come sappiamo accade in via Tevere, i lavoratori, soprattutto provenienti dall’estero, svolgono lavoro in nero, oppure hanno contratti di part time e poi lavorano il resto delle ore senza tutele e senza contributi – spiegano i sindacalisti dei Cobas –. Sono sottoposti a orari estenuanti con turni anche di 11 ore per 6 giorni la settimana senza che vengano riconosciuti i loro diritti. C’è anche chi è stato regolarizzato, con una paga oraria lorda di meno di 6 euro".

Proprio giovedì, verso le 19, ci sono stati momenti di tensione, documentati anche con video, quando è arrivato, alla guida di un’auto nel piazzale davanti alla sede della ditta, un familiare del titolare, che ha cominciato ad avanzare fino quasi ad arrivare a investire i dimostranti, malgrado ci fossero i Carabinieri a intimargli di fermarsi. L’uomo poi, come si vede dalle immagini, si è lanciato in mezzo alle persone arrivando ad alzare le mani su alcune di loro. In serata è arrivato il comunicato dei Sudd Cobas dove veniva denunciato l’episodio. "Gravissimo episodio alla Li Bassi di Quarrata, azienda “italianissima“ che confeziona vestiti conto terzi – si legge nel documento –. Durante il presidio sindacale un uomo qualificatosi come il padre del titolare ha prima provato a investire gli scioperanti per poi scendere dalla macchina e colpire al collo un lavoratore e tirare uno schiaffo a Francesca Ciuffi, sindacalista Sudd Cobas. Tutto davanti ai Carabinieri. Come se non bastasse i titolari hanno simulato un’aggressione al proprio figlio – prosegue il comunicato –. Questa la reazione dell’azienda alla richiesta dei dipendenti della ditta di avere un contratto regolare e turni umani. Fino a oggi hanno lavorato per dieci ore al giorno dal lunedì al sabato tra periodi di lavoro nero, finti part-time e finti apprendistati". Come si sente dire anche nel video, l’uomo ha poi detto che avrebbe licenziato anche i lavoratori pakistani dell’altra sua azienda. "Si sono dovute sentire anche queste parole, pronunciate sempre dall’uomo che si è qualificato come il padre del titolare della Li Bassi e titolare di una ditta edile" sottolineano i sindacalisti.

E mentre il presidio va avanti a oltranza, un messaggio di solidarietà arriva dal Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Toscana: "Condanniamo con fermezza l’aggressione avvenuta durante il presidio sindacale presso l’azienda Li Bassi di Quarrata", si legge nella nota, sottoscritta da Irene Galletti (Presidente del gruppo Movimento 5 Stelle Toscana), Andrea Quartini (Deputato del Movimento 5 stelle), Simone Magnani (Coordinatore provinciale M5S Pistoia) e Susanna Zinzocchi (Rappresentante del Gruppo territoriale di Pistoia).

"Episodi di violenza e intimidazione ai danni di lavoratori e sindacalisti, per di più alla presenza delle forze dell’ordine, sono inaccettabili in uno Stato di diritto. Esprimiamo piena solidarietà – prosegue il messaggio – a chi stava pacificamente rivendicando condizioni di lavoro dignitose e contratti regolari. Le autorità competenti facciano immediata chiarezza su quanto accaduto e verifichino eventuali irregolarità all’interno dell’azienda. Il rispetto dei diritti dei lavoratori – concludono gli esponenti dei Cinque Stelle – è un principio irrinunciabile. Ogni forma di sfruttamento e discriminazione va contrastata con determinazione".

Daniela Gori