
Tari, aumenti per famiglie e imprese. "Ora servono agevolazioni"
Forte aumento della Tari a Montale nel 2023. Per le utenze non domestiche, l’aumento è del 10%, mentre è più sensibile per le famiglie, in particolare per un nucleo familiare di 2 componenti in una casa di 90 metri quadri si passa da 206 euro a 259 euro, con un balzo del 25,7 %. Va precisato, che per le famiglie è impossibile indicare una percentuale generale di aumento perché la tariffa varia a seconda del numero dei componenti e della superficie della casa. Il balzo della Tari è così rilevante perché a Montale si sommano due aumenti: quello del 2022, che non fu applicato, e quello previsto nel 2023. L’assessore alle finanze Emanuele Logli ha ricordato in consiglio comunale che all’origine degli aumenti c’è il Piano Economico Finanziario dell’Ato della Toscana Centro e che il sindaco di Montale Ferdinando Betti votò contro l’approvazione di tale Piano durante l’assemblea dell’Ato Toscana Centro. All’origine degli aumenti della Tari previsti dall’Ato c’è poi, la necessità di coprire spese per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti fuori dalla Toscana.
"L’Amministrazione Comunale – ha sostenuto Logli – ha strumenti limitati per arginare tali aumenti". Anche il consigliere del centrodestra Alberto Fedi ha riconosciuto che il Comune "ha poca incidenza" sugli aumenti, sostenendo però che qualcosa si potrebbe fare come "impiegare per la riduzione della Tari parte della somma di ristoro, circa 320 milioni, dovuta a Montale per la presenza dell’inceneritore e anche non far pagare i magazzini alle imprese che smaltiscono in proprio i rifiuti speciali. L’assessore Logli ha fatto presente che l’ampliamento dell’esenzione dalla Tari delle superfici di alcune imprese comporterebbe un aumento ulteriore del peso della tariffa sulle altre utenze produttive e domestiche. Il Comune pensa ad agevolazioni per le ditte che fanno donazioni di beni a fini sociali.
Giacomo Bini