Sventa per quattro volte la truffa: "Hanno cercato di intimorirmi"

Prima il colpo vicino alla macchina, poi l’invito a scendere. Ma lei ha viaggiato fino alla caserma dei carabinieri "Conosco il ’gioco’ dello specchietto: in un caso ho reagito, ma è meglio rivolgersi alle forze dell’ordine".

Sventa per quattro volte la truffa: "Hanno cercato di intimorirmi"
Sventa per quattro volte la truffa: "Hanno cercato di intimorirmi"

Per tre volte è stata bersaglio della cosiddetta truffa dello specchietto sulle strade di Agliana e non ci è mai cascata, usando ogni volta un diverso stratagemma. E’ accaduto a una donna aglianese sui settant’anni, che ci racconta i fatti partendo dall’episodio più recente, quello di sabato 7 ottobre, la mattina verso le 11. "Ero andata al supermercato Coop di Agliana – riferisce -. Appena sono uscita dal parcheggio e mi sono immessa su via Berlinguer ho sentito un rumore secco, come se qualcosa avesse urtato la carrozzeria della mia auto. Rumore che mi ha subito fatto pensare ai soliti truffatori dello specchietto e ho proseguito, mentre vedevo dietro di me una Fiat Punto bianca guidata da un uomo che suonava il clacson con insistenza, evidentemente perché mi fermassi. Mi sono diretta verso il centro di Agliana, sempre inseguita dal tizio che continuava a suonare il clacson e mi sono fermata solo quando sono arrivata in via Catalani, davanti alla stazione dei carabinieri. A quel punto l’uomo ha proseguito, sporgendosi dal finestrino per borbottare qualcosa che non ho capito bene. E’ chiaro che voleva tentare la solita truffa dello specchietto". La settantenne ci racconta poi i due episodi precedenti.

"Il primo è avvenuto qualche mese fa in via Marconi – ricorda -. Ho sentito un colpo, non capivo cosa fosse, temevo un danno alla carrozzeria e sono scesa dall’auto per controllare. Mi sono trovata davanti due individui che chiedevano soldi perché avevo urtato lo specchietto della loro auto. Ho subito pensato al tentativo di truffa di cui si sente molto parlare e, visto che ero in mezzo alle case, ho cominciato a urlare per attirare l’attenzione dei residenti. Infatti diverse persone si sono affacciate per capire cosa era successo e i due individui sono spariti". La signora è stata più audace nel secondo episodio, una ventina di giorni fa.

"Stavo viaggiando in via Roma, anche in quel caso da sola – ricostruisce -, quando ho sentito il solito colpo. Dietro c’era un’auto guidata da un uomo che smaniava. Sono andata avanti, arrivata in via Trieste. Sono scesa dall’auto e, prima che il tizio aprisse bocca, gli ho detto che non sarebbe riuscito a truffarmi. Sono ripartita e anche lui si è dileguato". E’ andata sempre bene ma, riflettendoci, la donna pensa che la cosa migliore sia dirigersi verso i carabinieri o altre forze dell’ordine, perché reagire da soli può esporre ad altri rischi, come reazioni violente dei malintenzionati.

Piera Salvi