REDAZIONE PISTOIA

"Subito in prima linea a combattere il Covid Avevamo paura, ma c’era bisogno di noi"

Le storie dei giovani infermieri pistoiesi che si sono formati al San Jacopo in piena pandemia. Ieri il giuramento a Villa Cappugi "La prima cosa che si impara? Vestirsi per evitare il contagio. Sono stati giorni molto duri, ha prevalso la voglia di aiutare"

Iniziano la professione in un momento particolarmente difficile, eppure sono carichi di entusiasmo e voglia di fare. Quella di ieri per i nuovi infermieri laureati della provincia di Pistoia, iscritti all’Ordine professionale Firenze-Pistoia, è stata una giornata indimenticabile. La cerimonia del giuramento, alla presenza delle autorità cittadine, al centro congressi di Villa Cappugi, segna di fatto l’avvio della loro professione, anche se il loro servizio all’interno dell’ospedale lo hanno già svolto e con successo, durante la formazione. La soddisfazione di essere stati utili in un momento, quello dell’emergenza Covid, particolarmente difficile, rischioso e complicato, subito in prima linea contro la malattia, è il sentimento che accomuna Gloria Turrin, Lisa Vezzosi, Giulia Verreschi, Chiara Magni, Greta Dolfi, Alice Priami, Simone Biti, Elena Lucchesi, Viorica Isbase, Sabrina Claudia Castelluzzo, Seila Santoro, Stella Gandolfi, Lidia Spinelli, Giada Paganelli e Lisa Barbieri. Sono questi i nomi dei nuovi infermieri professionali, che ieri hanno giurato davanti ai vertici dell’Ordine e ai rappresentanti dell’azienda sanitaria.

"La prima esperienza formativa – racconta Chiara Magni – l’ho avuta proprio mentre imperversava il Covid. Il primo insegnamento pratico è stato quello relativo alla vestizione. Un ingresso difficile, però piano piano sono riuscita ad andare avanti. Ho scelto questa professione per la voglia che avevo di aiutare il prossimo, cercare di fare stare meglio le persone. Questa è stata la motivazione che mi ha spinto a fare l’infermiera e che mi ha dato la forza in un momento particolarmente difficile come questo".

"Mi sono laureata a novembre dello scorso anno – spiega Lisa Vezzosi – L’inizio della formazione è stato difficile, in piena emergenza covid. Tuttavia siamo entrati subito nel mondo del lavoro e ci siamo sentiti, io e i miei colleghi, veramente utili. Quindi è stata una formazione tosta, ma molto significativa. So che mi aspetta una professione tutt’altro che facile, in questo momento si parla di stato di agitazione per i carichi di lavoro, è anche vero che siamo molto giovani e le difficoltà possono rappresentare per noi anche uno stimolo a fare bene e a migliorare le cose. Da qui ai prossimi anni spero in un cambiamento che possa portare a nuovi frutti, per noi che iniziamo ora e anche per gli infermieri che lavorano già da qualche tempo".

"Un momento difficile – sottolinea Gloria Turrin –, ma che ci ha dato la possibilità di intraprendere vari percorsi formativi e di conoscere nuove metodologie, ci siamo trovati a lavorare a contatto con nuovi macchinari che sono serviti per l’approccio con il Covid. Confesso che un po’ la paura c’è stata, soprattutto all’inizio, però la formazione che abbiamo avuto ci ha dato anche una bella carica. Ho sempre voluto fare l’infermiera, mi è sempre piaciuta la parte relazionale che è basilare in questa professione, oltre alla parte tecnica. Ho avuto la fortuna di lavorare con una bellissima equipe e questo, soprattutto nel periodo Covid, ci ha aiutato a costruire una rete di supporto fra di noi. Questo sicuramente continuerà, credo, anche in futuro".

Patrizio Ceccarelli