
Domani, lunedì 20 novembre, alle 20,45 nella sala consiliare di villa Smilea si terrà il consiglio comunale straordinario sull’inceneritore che era stato rinviato a causa dell’alluvione. La riunione era stata chiesta dai due gruppi di minoranza Centrodestra per Montale e Insieme per Montale allo scopo di confermare la volontà di chiudere l’inceneritore già espressa in passato dal consiglio comunale. Il primo punto all’ordine del giorno è la proposta del Centrodestra di deliberare la "conferma e aggiornamento della propria deliberazione n° 94 del 30112018 avente come oggetto: Manifestazione di volontà di chiusura dell’impianto di termovalorizzazione di Montale entro il 3112 2023".
Seguono all’ordine del giorno due mozioni di Insieme per Montale che vanno nella stessa direzione, cioè contro l’ammodernamento dell’impianto e verso una sua dismissione. Un ulteriore punto, presentato dal centrodestra, impegna la giunta a compiere "un intervento presso gli opportuni organi della Regione Toscana per richiedere la variazione del piano regionale dei rifiuti in corso di approvazione". Su tutte queste proposte il Centrodestra e Insieme per Montale hanno la stessa posizione: no all’ammodernamento dell’inceneritore. Si discuterà anche delle richieste di dimissioni del presidente della Commissione Ambiente Adriano Borchi presentate sia dal centrodestra che da Insieme per Montale che gli rimproverano il modo in cui ha preparato e condotto l’ultima commissione sulle tre proposte presentate al Cis sul futuro dell’inceneritore. I gruppi di minoranza imputano al presidente di non essersi attivato per far avere loro la documentazione sulle tre proposte e, da parte del centrodestra, di non aver permesso ad un consigliere di esprimersi in commissione.
Ad aprile il Cis spa ha pubblicato l’avviso per la manifestazione di interesse per la "riconversione eo ammodernamento" del termovalorizzatore. Tre le proposte pervenute, due di ammodernamento (una da parte di Ladurner e una da parte di Alia-Hera) e una di riconversione in un impianto per i funghi civili da depurazione (da parte di Iren Ambiente). La proposta di Ladurner in realtà contiene due opzioni: ammodernamento del termovalorizzatore oppure compresenza di una linea di termovalorizzazione e un’altra di trattamento di fanghi civili. I gruppi di opposizione di Montale hanno considerato queste proposte e in particolare l’ammodernamento come un "voltafaccia" e un "tradimento" rispetto alla volontà espressa in precedenza dal consiglio comunale per la chiusura e riconversione.
Giacomo Bini