"Spari sul mio drone, danni e paura Ma io non ho mai violato la privacy"

Parla il proprietario del velivolo che è stato colpito a fucilate sabato a Casa Marconi: sul posto i carabinieri "Qualcuno poteva davvero ferirsi. Il mezzo non può registrare immagini né superare i confini stabiliti".

"Spari sul mio drone, danni e paura  Ma io non ho mai violato la privacy"
"Spari sul mio drone, danni e paura Ma io non ho mai violato la privacy"

"La guerra dei droni" si arricchisce di un nuovo capitolo: è il proprietario del piccolo velivolo a voler precisare gli accadimenti avvenuti sabato a Casa Marconi, piccolo borgo sopra Le Pistre, fornendo la sua versione dei fatti. "Ero fuori dall’Italia per lavoro e quando sono rientrato ho trovato il pacco con il drone che avevo acquistato poco prima di partire – racconta il proprietario del mezzo – quindi nei giorni precedenti a sabato non avrei potuto sorvolare la proprietà della persona che ha sparato al mio drone, per il semplice motivo che mi trovavo all’estero. Nella mattinata di sabato l’ho provato per meno di venti minuti, che è il limite della batteria, senza sorvolare la proprietà dell’uomo, lo stesso ho fatto nel pomeriggio, e solo dopo averlo fatto rientrare mi sono accorto dei danni provocati dalle fucilate. Avevo sentito delle esplosioni, ma le avevo attribuite a petardi esplosi da ragazzi, non pensavo qualcuno avesse sparato al mio drone. A quel punto mi sono recato da lui, per dire che ero io il proprietario del velivolo; c’erano persone del suo nucleo familiare, poco dopo è arrivato lui ed ho chiesto conto dei danni subiti dal drone, ne è nato un battibecco che non ha portato a nulla, nel frattempo ci ha raggiunto mio padre e dopo qualche tempo sono arrivati i carabinieri chiamati da lui stesso ma, visto che il clima era tutt’altro che tranquillo, la conversazione si era già interrotta perché non stava dando nessun risultato positivo".

Da parte del proprietario si sottolinea la gravità del fatto che siano stati esplosi colpi d’arma da fuoco in un centro abitato e che sia stato fatto di fronte a minorenni, e comunque nega decisamente di aver sorvolato l’agriturismo al centro della vicenda, non solo, afferma che la telecamera sul drone non era provvista della scheda di memoria e che quindi non avrebbe potuto registrare le immagini. Per quanto riguarda il fatto che non abbia violato lo spazio aereo consentito, lo dimostrerebbe il sistema integrato nel mezzo che ne impedisce il decollo in zone vietate; i tracciati del volo sono registrati dal Gps; che sono in possesso del proprietario. "L’unico ad aver subito dei danni sono io – afferma in conclusione il dronista – non ho potuto portarmi il drone in vacanza e me lo trovo danneggiato. Mi hanno detto che avevano subito dei furti, ma i ladri non credo facciano sopraluoghi con un drone e comunque non è un motivo per mettersi a sparare".

Andrea Nannini