REDAZIONE PISTOIA

Sos occupazione, mancano giovani formati

Le imprese del digitale sono pronte a investire in città ma il livello è basso. "Il problema? L’università prepara alla teoria e non alla pratica"

di Michela Monti

Il Covid è stato un’opportunità, ma anche un blocco per le grandi aziende che sono pronte ad investire con gli imprenditori che però fanno notare che è difficile trovare persone giovani preparate disposte a lavorare per obiettivi e scommettere sulla propria creatività. Pistoia è una base d’appoggio, la cultura del digitale ancora deve attecchire, ma il territorio avrebbe potenzialità inaspettate. Le aziende digitali pistoiesi si sono raccontate alla città in una serata dibattito organizzata dall’associazione Identità Futura che ha messo a sedere alla galleria Vittorio Emanuele di via degli Orafi imprenditori pistoiesi che hanno deciso di scommettere nel futuro, nelle nuove tecnologie.

Alla presenza del primo cittadino Alessandro Tomasi, dall’incontro sono emerse le criticità ma anche il potenziale che aziende come Lotrek, Omnia e Florence one possono portare al territorio a partire dall’offerta di lavoro. Tutte cercano nuovi talenti, giovani pistoiesi su cui investire in formazione eppure pochi sono quelli che rispondono all’appello. "Non troviamo giovani preparati – spiegano Filippo Grumi e Emiliano Ferroni rispettivamente a capo delle aziende Lotrek e Florence one – L’università prepara alla teoria e non alla pratica, crediamo molto di più nel rapporto con le scuole superiori pistoiesi a partire dall’istituto Pacini e il tecnico Fedi-Fermi. Siamo i primi che vorrebbero assumere su Pistoia e Prato, territori in cui siamo nati e cresciuti, ma spesso ci ritroviamo a dover cercare figure fuori da qui". Se da una parte la pandemia ha accelerato investimenti nelle nuove tecnologie dall’altra ha bloccato progetti ’superflui’ per la chiusura di interi settori. "Noi abbiamo lavorato tanto – ha raccontato Jacopo Poli della Omnia – Questo perché ci occupiamo di infrastrutture dedicate allo smart working e quindi il Covid, per noi è stata un’opportunità". Aumenti di fatturato anche per Florence One, azienda recentemente premiata proprio per i risultati conseguiti in questi anni di crisi sanitaria mentre per Lotrek almeno il primo anno di Covid è stato difficile. "Le grandi aziende con cui lavoravamo hanno dovuto chiudere interi reparti – ha spiegato Grumi – Per questo i primi tagli dei costi sono stati sul digitale, su tutto quello che considerano superfluo. Se manca una cultura, una consapevolezza è inutile procedere con investimenti in questo settore, non porta a nulla". E proprio sulla cultura digitale Tomasi spera che tra i fondi del Pnrr ci siano spazi per il processo di digitalizzazione.

"Come amministrazione pubblica siamo ancora molto indietro su questo – ha commentato il sindaco – Negli ultimi cinque anni noi abbiamo informatizzato il pagamento della mensa e reso digitali diversi servizi ma sappiamo che ci rivolgiamo anche a persone di 90 anni e che al computer dobbiamo sempre affiancare un ufficio che aiuti chi non è avvezzo alle nuove tecnologie. Molto c’è ancora da fare". "Ci piacerebbe lavorare di più su Pistoia, sulla Toscana – dicono a cuore aperto Stefano Bonucelli presidente della Florence one e Filippo Grumi di Lotrek– Lavoriamo soprattutto con il nord Italia, aziende importanti tanto quanto quelle pistoiesi ma basta pensare che un progetto da 50mila euro che al nord viene pagato senza problemi, a Pistoia, a parità di azienda, diventa un investimento di 5mila euro e al momento non ci conviene".