
Sos medici di famiglia "Mancano candidati La soluzione-tampone è alzare i massimali"
di Elisa Capobianco
Il tema sanitario è sotto i riflettori ormai da settimane tra novità organizzative – dettate dalla riforma regionale – e criticità operative legate agli organici, alcune già ben note in provincia sia a livello ospedaliero che dell’assistenza di base. Un quadro complesso e dibattuto sul quale il direttore generale dell’Asl Toscana centro, dottor Paolo Morello Marchese, vuol fare chiarezza.
Direttore, cosa accadrà a Pistoia con la riforma sanitaria regionale?
"La riforma si basa su alcuni capisaldi che prevedono un rapporto ben definito tra mezzi di soccorso avanzato, cioè con medico eo infermiere, e popolazione, ma anche un adeguamento tecnologico della Centrale operativa 118. Per quanto riguarda la zona pistoiese, questo processo è iniziato nel 1998 con l’istituzione della prima automedica ed è terminato nel 2005 anticipando di fatto il DM 702015. Anche per la Centrale operativa, del resto, gli standard tecnologici sono al top e non hanno uguali per la loro completezza, almeno in regione. Dunque resterà tutto invariato con quattro automediche H24 a San Marcello, Pistoia, Lamporecchio e Pescia e una H12 ad Agliana; e le infermieristiche a Pistoia, Agliana e Montecatini. A questo dobbiamo aggiungere la postazione con medico ed infermiere stagionale di Abetone e 19 ambulanze in stand by H24 con soccorritori che dispongono di defibrillatori semi-automatici, monitor con trasmissione dell’elettrocardiogramma, massaggiatore meccanico e caschi per la trasmissione di riprese video dei pazienti e degli scenari complessi".
Quale futuro per l’ex Ceppo?
"Il Ceppo, anche dopo il trasferimento delle attività ospedaliere, non ha mai cessato la propria funzione sanitaria per la città e i servizi sono progressivamente aumentati. Ora diventerà una delle Case di comunità hub per il distretto. Una quota importante dei finanziamenti, che arriva dal Pnrr, servirà a ristrutturare l’immobile per aggiungere servizi di diagnostica di base, ambulatoriali specialistici, consultoriali e senologia, ma anche spazi dedicati alla medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri di famiglia e comunità e tanti altri servizi ancora".
Problema organici, quali carenze al San Jacopo?
"Le situazioni più critiche risultano essere in pronto soccorso, Ortopedia, Anestesia e rianimazione. Anestesia e rianimazione e l’Ortopedia però dovrebbero a breve trovare una risposta positiva con l’assunzione di medici dalle ultime graduatorie dei concorsi effettuati eo per mobilità. Anche in Ps sono arrivati due nuovi medici, ma la situazione rimane critica in quanto l’organico non è ancora completo. Prosegue tuttavia a pieno ritmo il supporto dei medici di Medicina interna e Geriatria".
Capitolo medici di famiglia: il punto della situazione, da tempo critica, in Valdinievole.
"In Valdinievole insistono tre differenti ambiti di scelta. Le maggiori criticità si concentrano nella prima zona che comprende Monsummano Terme, Lamporecchio e Larciano. Lì 18 medici di medicina generale svolgono attualmente la loro professione a fronte dei 21 presenti all’inizio del 2022. Questa situazione è venuta a crearsi con il pensionamento di due colleghi della medicina generale che avevano oltre 2mila pazienti in carico, a cui recentemente si è aggiunto quello di un altro medico con ulteriori 1.300 assistiti. Si consideri che la media di assistiti per ciascun medico è di circa 1.700 per un totale di 30.200. L’Azienda da parte sua si è attivata già nel 2022, ma nessun medico ha risposto positivamente al bando, neanche i medici iscritti al corso specifico di medicina generale, e neppure alla successiva pubblicazione di un incarico provvisorio è stata data da parte dei colleghi in graduatoria una risposta positiva. Quindi l’unica soluzione possibile è stata quella di innalzare il massimale di scelta a 1.800 assistiti per tutti i medici di famiglia appartenenti all’ambito sopraindicato".
E negli altri comuni?
"Nessuna criticità per Montecatini Terme, Massa e Cozzile, Pieve a Nievole e Ponte Buggianese, in cui sono presenti attualmente 28 medici di medicina generale per un totale di 40.200 assistiti con una media di 1.430 scelte ciascuno. In più dal 14 gennaio siamo riusciti ad inserire un nuovo medico con un incarico a tempo indeterminato, il dottor Giacomo Cinotti a Montecatini Terme per Medicina di gruppo San Martino. Neppure nella zona tra Pescia, Chiesina Uzzanese, Buggiano e Uzzano ci sono problemi perché sono presenti 23 medici di medicina generale per un totale di 31.300 assistiti con una media di 1.360 scelte ciascuno. Dal 30 gennaio tra l’altro siamo riusciti ad inserire un nuovo medico con un incarico a tempo indeterminato, la dottoressa Giulia Santini, alla Casa della salute di Borgo a Buggiano, mentre dal 20 marzo entrerà in servizio un altro Mmg, la dottoressa Ginevra Bellandi, su Pescia".
L’Azienda come pensa di poter sopperire a queste carenze?
"Al comitato aziendale previsto durante il mese corrente sarà nuovamente affrontato il problema della carenza assistenziale nell’ambito di Monsummano Terme, Lamporecchio e Larciano. Per cercare di sostituire i tre medici di medicina generale andati in congedo verrà bandito un nuovo avviso che contempli la pubblicazione di tre posti per altrettanti medici di medicina generale".
Ci sono novità per il Punto nascita di Pescia?
"Il concorso è stato espletato, ma nessuno degli specialisti entrati nella graduatoria, in totale 23, ha accettato l’incarico per l’ospedale di Pescia. Anche il vincitore ha rinunciato. Fra questi 23 la quota dei professionisti che ha accettato per gli altri Punti nascita aziendali è comunque inferiore alle necessità, in analogia a quanto accade per la Medicina d’urgenza. È una problematica a carattere nazionale. Estar, comunque, ha già iniziato a chiamare gli specializzandi per sopperire all’organico, ma ad oggi le risposte sono state tutte negative anche per gli altri Punti nascita aziendali".