In quella che sarà ricordata come la settimana del ponte, arriva la notizia più attesa: sul viadotto di Maresca sono stati scaricati i guard rail in vista della riapertura dopo sei anni di disagi e contestazioni. Nella tarda mattinata di ieri sono stati scaricati nella parte a monte del viadotto circa 300 metri di barriere da posizionare ai suoi lati, a cura della Conglomerati Spa di Agliana, con una spesa di circa 120mila euro, mentre la direzione dei lavori è stata affidata all’ingegner Valerio Gargari di Roma con un costo di 13.121,68 euro più Iva, con una determina del 24 maggio scorso. Se, come auspicato dal presidente della Provincia, Luca Marmo, lunedì ci sarà il sopraluogo finale e martedì inizierà la posa in opera, la riapertura del viadotto, ormai noto come "Il Ponte di Marmo", potrebbe avvenire nel mese di giugno. Inutile sottolineare che la notizia è stata accolta con contentezza, mista però a perplessità dovute all’attesa che è stata straordinariamente lunga, infatti i commenti più ripetuti sono a base di "speriamo bene".
Il rischio che dietro all’arrivo del materiale e alla nomina del direttore dei lavori, ci sia ancora un interminabile percorso burocratico è un fantasma di cui la gente non riesce a liberarsi, viene da dire a giusta ragione visti i trascorsi. Qualcuno sui social, abitualmente impietosi, è arrivato a ipotizzare che finirà prima la costruzione del ponte sullo stretto di Messina che quello sul Maresca. Resta naturalmente da aspettare la realizzazione, ma intanto le barriere ci sono, e questo è sicuramente un gran bel passo avanti. La conclusione dei lavori inoltre, darebbe il via alla procedura per accedere ai ristori garantiti agli operatori economici danneggiati.
In un’assemblea pubblica dello scorso anno, da parte della Unicoop Montagna Pistoiese si parlò di una riduzione degli incassi del 30%. "Quello dei ponti, dopo il disastro di Genova – afferma Lisa Amidei, assessore provinciale alla viabilità e infrastrutture viarie – è diventato un argomento sotto la lente d’ingrandimento. Una volta individuate le varie criticità ci sono volute risorse ingenti per metterli a posto tutti, inoltre si sono creati disagi a non finire, ma dopo questi massicci interventi il territorio, almeno sull’argomento ponti, potrà dormire sonni tranquilli per molti anni".
Andrea Nannini