REDAZIONE PISTOIA

Si insedia il nuovo prefetto: "Concretezza e ascolto. Vicofaro, si va avanti"

Angelo Gallo Carrabba, 61 anni, siciliano, ha lavorato nelle prefetture e al Quirinale. Una formazione ampia, ma rassicura: "Il contatto con il territorio è importante". Tra gli incontri di ieri anche il vescovo. "Proseguiremo la nostra collaborazione".

Il nuovo prefetto di Pistoia, Angelo Gallo Carrabba, 61 anni, di Agrigento

Il nuovo prefetto di Pistoia, Angelo Gallo Carrabba, 61 anni, di Agrigento

Un’esperienza vasta, a tutto tondo, che lo ha portato a contatto con le realtà del territorio, nelle prefetture di Agrigento, di Biella, e Perugia, e poi nelle sale del Palazzo del Quirinale accanto al Presidente della Repubblica, per nove anni. Un curriculum ricco quello con cui il nuovo Prefetto di Pistoia, Angelo Gallo Carrabba, 61 anni, siciliano, si è presentato alla città. Un curriculum che soprattutto rende conto della varietà dei suoi interessi, all’interno dei quali non ci sono, a suo dire, incarichi alti ed altri bassi. Così, nel suo primo giorno di insediamento, dopo aver avuto un colloquio con il sindaco Tomasi, e poi gli incontri con il presidente della Provincia Luca Marmo, con il procuratore capo Tommaso Coletta e con il vescovo, monsignor Fausto Tardelli, ha voluto stringere la mano alla stampa locale, presentandosi come "collega", dal momento che è iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti da trent’anni: "Per questo, riconosco il merito del vostro lavoro". Gallo Carrabba è laureato in giurisprudenza e ha conseguito due master in Management pubblico e in Comunicazione, informazione e rapporti con i media. Entrato nell’amministrazione pubblica nel 1989, ha prestato servizio nelle prefetture di Agrigento, Biella (dove è stato capo di gabinetto dal 1997 al 2006), e all’Ufficio legislativo del ministero dell’Interno. Nel 2008 è stato trasferito alla prefettura di Perugia. E’ stato inoltre commissario nei Comuni di Ternengo e Trevi. E’ ufficiale e cavaliere di Ordine al merito della Repubblica italiana.

Nel pomeriggio di ieri, non sono mancati i colloqui con rappresentanti di tutte le forze dell’ordine. La realtà di Pistoia, ha detto il nuovo prefetto, è tutta da scoprire, ma intanto, ci sono stati temi caldi già affrontati, come quello di Vicofaro. "Ho avuto modo di parlarne con il vescovo, monsignor Tardelli – ha spiegato – Abbiamo fatto una riflessione su una collaborazione che è stata intrapresa con uno spirito positivo e che va mantenuta. Superata una prima fase, c’è da gestire una prosecuzione del lavoro".

Riguardo a quello svolto dal prefetto Licia Donatella Messina, il prefetto Gallo Carrabba, ha sottolineato i traguardi raggiunti dal suo precedessore: "Un lavoro che ha lasciato i segni positivi nel nostro territorio. La dottoressa Messina lascia un enorme vuoto". Poi un proposito: "Mantenere il contatto con le persone, che per me è fondamentale, perché sono un animale di periferia".

Infine il nuovo prefetto ha voluto inviare un messaggio a tutta la città di Pistoia. "Sono grato di essere stato chiamato a svolgere le mie funzioni in questa provincia di antica storia e cultura, cara ad ognuno abbia avuto la possibilità di apprezzarla per la vitalità imprenditoriale, la ricchezza dei centri storici, la bellezza dei paesaggi. Di tutto ciò, da oggi, mi sento incaricato anch’io, avvertendone l’onore e la responsabilità, ma anche l’inderogabilità di un approccio collegiale ed integrato, l’unico che possa valere ad affrontare la complessità degli attuali contesti, in rapida le trasformazione, che obbliga a mantenersi aperti ai cambiamenti, non per subirli bensì per governarli, rendendoli leve di uno sviluppo umano e sostenibile. In continuità con i predecessori, assicuro sin d’ora il mio impegno affinché la Prefettura possa sempre offrirsi come luogo di ascolto, confronto ed incontro. In tale prospettiva, so di poter fare affidamento sulla dedizione, generosità ed intelligenza di donne e uomini delle pubbliche amministrazioni, delle forze di polizia, del soccorso pubblico e del volontariato, accomunati dall’attenzione e dalla sollecitudine verso i bisogni delle persone, che restano orizzonte di ogni pubblico servitore".

Martina Vacca