Se n’è andato "l’ultimo partigiano". Dumas Remoli, esempio per tutti

Ancora minorenne, contribuì alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Aveva 96 anni: domani il funerale

Se n’è andato in punta di piedi, a 96 anni (compiuti lo scorso 30 agosto), Dumas Amerigo Remoli, "l’ultimo partigiano" del comune di Pistoia. Nato nel popoloso quartiere delle Fornaci, viveva da tempo allo Scornio. Con Remoli ci lascia una persona significativa della storia di Pistoia e del nostro Paese. La camera ardente è stata allestita nelle Cappelle del Commiato della Misericordia. Le esequie si terranno domattina alle 9 nella chiesa della Misericordia, in via del Can Bianco. "Con grande dolore il comitato provinciale di Anpi e la Sezione Pietro Gherardini di Pistoia annunciano la scomparsa del presidente onorario Dumas Remoli – scrivono in una nota, i responsabili dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia pistoiese –. Non aveva ancora diciotto anni quando, spinto dal grande amore per la libertà trasmessogli dalla famiglia, a Pistoia già liberata, decise di arruolarsi come volontario per portare a compimento la Liberazione dell’Italia – ricordano –. Il 16 febbraio 1945 Dumas partì da Piazza del Duomo con altri 500 giovani volontari, arruolati nei Gruppi di Combattimento del ricostituito Esercito Italiano, che affiancarono gli Alleati nella Liberazione del Nord Italia. Non essendo ancora maggiorenne, dovette ottenere un permesso speciale dal Ministero della Guerra e dal Cnl. Partecipò nella divisione Cremona alla battaglia del Senio, nel comune di Alfonsine, il 10 aprile 1945 – ripercorrono –, poi proseguì fino a Venezia, dove pochi giorni dopo, sul campanile di San Marco, fu fatto sventolare il tricolore". Una bellissima storia di coraggio e di libertà.

"È venuta a mancare una brava persona, una persona molto buona, una persona squisita – sottolinea Rosalba Bonacchi di Anpi Pistoia –. L’influenza della madre, emigrata in America, fu determinante per la sua ferma volontà di arruolarsi nei Gruppi di Combattimento. Non partecipò alla Resistenza, per l’età giovane, ma era proprio un partigiano, da sempre tesserato Anpi. I suoi racconti, che potete trovare anche sui social come nel caso dell’ultima intervista, sono frammenti di Storia. Sino all’ultimo ha preso parte all’attività di Anpi". "Ho avuto modo di conoscerlo tanti anni fa – racconta Renzo Corsini, presidente del Gs Avanguardia –. Non fu partigiano, ma si arruolò volontario a 17 anni nei Gruppi di Combattimento, finendo nella divisione Cremona. I suoi genitori furono fondamentali per la sua voglia di libertà, di democrazia: immigrati negli Stati Uniti, gli avevano parlato di quel mondo, di quella società, di quello stile di vita che lui tosto avrebbe voluto riproporre in Italia. Non avrebbero voluto farlo combattere, vista l’età, ma trovarono un artificio per farlo restare. E lui, assieme a tanti altri pistoiesi, si distinse nella battaglia di Alfonsine, divenendo poi cittadino onorario della località romagnola. Ha sempre fatto parte dell’Anpi, non ha mai perso una cerimonia per la Festa della Liberazione, il 25 aprile. È stato un esempio. Un aneddoto? La divisione di cui faceva parte aveva risparmiato la vita a un gruppetto di tedeschi. Sospirando, rifletteva. ‘Se li avessimo trovati la sera prima, li avremmo uccisi. E la stessa cosa che sarebbe accaduta anche a parti invertite. È la guerra, purtroppo’. Riposi in pace". E allora buon viaggio, Dumas.

Gianluca Barni