PISTOIA
Saranno fra gli ottocento e i mille i pistoiesi, secondo le stime della vigilia fatte dalla Cgil, che stamani partiranno dalla città per andare a Firenze dove ci sarà la manifestazione regionale dedicata allo sciopero generale che è stato proclamato dalla stessa Cgil assieme alla Uil. Il ritrovo, per tutti i manifestanti, è previsto alle 9.30 in piazza Santa Maria Novella e da lì il corteo si sposterà per le vie del centro storico fiorentino con il comizio finale che si terrà in piazza Poggi. In strada per chiedere un cambio specifico e drastico alla manovra di bilancio proposta dal Governo che, secondo quanto contestato dai sindacati, porterà soltanto problemi e minori soldi nei portafogli dei lavoratori andando a creare ulteriore crisi e blocco del potere d’acquisto.
Hanno aderito anche le sigle del Sunia, il sindacato degli inquilini, e l’Uniat perché un punto focale della situazione di protesta continua ad essere il blocco, da parte del Governo, al rifinanziamento per il sostegno agli affitti calmierati ed alle politiche abitative. "Abbiamo sei pullman pieni e ci saranno tante persone che si muoveranno in autonomia sia con le auto che con il treno, visto che alla mattina nella fascia fino alle 9 i servizi sono garantiti – ammette il segretario provinciale della Cgil, Daniele Gioffredi – siamo molto ottimisti sulla partecipazione e sarà elevata anche l’adesione nei luoghi di lavoro".
Numerose, però, le tematiche che sono al centro del dibattito con i sindacati che puntano il dito contro quello che, per il momento, è stato previsto dal Governo Meloni. "Scendiamo in piazza, assieme alla Uil, perché siamo di fronte ad una manovra finanziaria che si porta con sé tagli alla sanità – aggiunge Gioffredi – e con il definanziamento nei prossimi anni sappiamo che il sistema sanitario pubblico è a rischio. Inoltre non ci sono soluzioni dedicate alla scuola ed al suo dimensionamento con nuovi accorpamenti che, purtroppo, si verificheranno a breve anche nella nostra provincia, in particolar modo in Valdinievole, ma che rappresentano un danno per tutti. E poi non c’è traccia, sempre nella manovra, di politica industriale e di rifinanziamento della cassa integrazione con il forte rischio della perdita di numerosi posti di lavoro, in special modo nel settore manifatturiero con tutte le conseguenze che ne derivano". Uno dei temi dello sciopero, inoltre, sarà anche quello del sostegno agli affitti calmierati (il fondo non verrà rifinanziato) e la mancanza di un "piano casa" a livello nazionale che possa garantire stabilità e futuro al sistema Erp che, altrimenti, rischia di collassare entro pochi anni.
Saverio Melegari