Ai problemi atavici che attanagliano via Filippo Pacini che è nel centro storico della città ma, di fatto, soltanto una zona di transito, da qualche mese si è aggiunto il cantiere per la grande riqualificazione di piazza San Lorenzo che, però, sta procedendo a rilento (almeno nella parte visibile a tutti) ed è da qui che nascono nuovi problemi per il quartiere a sud di piazza Duomo che comprende le zone di San Bartolomeo fino ad arrivare in San Marco. Mancanza di illuminazione intorno ai cantieri, buio pesto, attività che chiudono e, di conseguenza, danneggiamenti e furti che si ripetono in serie e non fanno dormire sonni tranquilli né ai residenti né ai commercianti. Che, esasperati, si sono rivolti a La Nazione per denunciare le loro preoccupazioni: nessun attacco specifico, sottolineano, dal punto di vista politico, ma è necessaria una presa di coscienza di quel che succede.
"Da quando sono iniziati i lavori in San Lorenzo è un dramma – afferma Laura Braccini del ’Caffè La Corte’ di via del Ceppo – perché non ci sono più parcheggi, il cantiere è fermo e manca l’illuminazione, devo dire che abbiamo paura. Abbiamo avuto un incontro, a livello di comitato di zona: delle richieste che erano state fatte all’amministrazione al momento del via dei lavori non ne è stata accettata nemmeno una, mentre non sono arrivate spiegazioni ufficiali sullo stop ai lavori. Da tre anni che ho il bar non avevo mai sentito di problemi nella zona, ma adesso i furti purtroppo sono all’ordine del giorno, anche nelle case". L’aspetto paradossale è che non siamo nell’estrema periferia o in aperta campagna ma a cinquanta metri da piazza Duomo: è lì, oramai, che sembra finire il centro storico ed è come se ci fosse un confine invalicabile.
"A settembre doveva essere pronto il parcheggio temporaneo ma ancora non sono partiti i lavori – aggiunge Patrizia Agostini, titolare di ’Razzo Store’ – chiediamo che si possano velocizzare i cantieri perché, a noi, vengono chiesti tanti sacrifici ma vorremmo ricevere anche qualcosa indietro. Con l’arrivo del buio c’è da avere paura, senza parlare del crollo di giro d’affari". E senza questi parcheggi, oltre ai servizi che non ci sono più, la zona rischia di svuotarsi oltre che dover fare i conti con la sosta selvaggia in piazza Giovanni XXIII davanti al Fregio robbiano. "Sembra di essere nel Medioevo – afferma Marco Mungai del ristorante ’La Sostanza’ di via del Presto – e che ci sia caduta una bomba: rifiuti, transenne rotte, animali morti e molto altro ancora in San Lorenzo. Vorremmo vedere qualcuno a lavorare". E, come detto, aumentano i furti. "Ho subito due spaccate nel giro di pochi mesi – confessa Roberta Begliomini, parrucchiera in San Bartolomeo – siamo davvero tutti a rischio perché le persone non passano più di qui e c’è il timore di dover chiudere il bandone: anche chi deve venire da me, ha difficoltà a trovare posto. Servirebbero telecamere e controlli, specialmente di notte". Infine un altro dei negozianti storici della zona come Igor Beneforti fa capire anche il danno che si arreca ai turisti. "E’ un quartiere morto – afferma il titolare dell’Edicola di Igor – e le difficoltà dei parcheggi sono notevoli: far sparire la zona di San Lorenzo vuol dire stare al buio di sera con la torcia del cellulare e rischiare di trovare persone non raccomandabili. Vogliamo soltanto tornare alla normalità".
Saverio Melegari