
Alessandro Capecchi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia
Dopo aver analizzato la situazione dei boschi il consigliere regionale Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia), ha presentato una preoccupata interrogazione alla Giunta regionale. Di fatto c’è già in piedi una procedura d’infrazione europea che sembrava dovesse essere risolta entro giugno 2024, poi diventato giugno 2025, ma da più parti si chiede una ulteriore dilazione. "La Toscana – rileva Capecchi – ha una situazione complessa, legata alle sue rigide politiche forestali che non permettono di gestire i boschi come per secoli è stato fatto, e la situazione è sotto gli occhi di tutti. A questo si rischia di aggiungere ulteriori complicazioni a chi opera in questo settore. Mi riferisco in particolare alle norme derivanti dalla Rete Ecologica Europea denominata “Natura 2000“ che comprende le Zone Speciali di Conservazione. Proprio per la mancata designazione delle Zcs e delle zone “Violazione Direttiva Habitat“ , la Toscana da tanti anni è sotto procedura di infrazione europea (2015/2163)". La giunta regionale si starebbe indirizzando verso provvedimenti ancor più restrittivi.
Pertanto Capecchi richiama l’attenzione del presidente Giani sull’intera questione: "Tutto questo genera grandi difficoltà, oltre a limitare l’attività inerente i boschi stessi. L’ipotesi di ulteriori regole restrittive in applicazione di questa direttiva e delle relative condizioni potrebbe creare a breve ulteriori problematiche, con nuove restrizioni che potrebbero danneggiare attività importantissime, come quelle legate al castagno e ai tagli boschivi, con rilasci dei permessi sempre più difficoltosi e gravosi per le aziende; senza considerare che una disincentivazione delle attività svolte dalle aziende causerebbero ulteriore pericolo per la tutela ambientale ed idrogeologica dei territori". Capecchi chiede di individuare soluzioni diverse, magari coordinate con il Governo: "Occorre, con intelligenza e tempestività, ridare dignità e operatività a un settore determinante come quello boschivo".
Del punto di vista degli operatori si fa interprete il presidente territoriale della Confederazione Italiana Agricoltori, Sandro Orlandini: "Le aree relative alla procedura d’infrazione sono state individuate sulla carta, dubito che ci sia una conoscenza della realtà. Se dovessero esserci ulteriori inasprimenti e limitazioni verrebbe messa a repentaglio la sopravvivenza di buona parte della filiera e anche la salute dei boschi che, giova ricordarlo, sono manutenuti poco e male anche per gli eccessi di restrizioni. Il distretto pistoiese è quello più colpito, assieme a quello amiatino, le perplessità nostre mi risulta siano condivise anche in Regione Toscana e – conclude Orlandini – una soluzione va trovata rapidamente". Andrea Nannini