
E’ tornato a casa martedì 19 luglio, giorno del suo compleanno, Riccardo Piras. Un nuovo inizio per il 49enne che grazie all’intervento di tre passanti è scampato alla morte lo scorso 3 luglio mentre correva in sella alla sua bici sopra Candeglia. Lo definisce "il suo nuovo primo compleanno" quello appena passato, perché Piras sa bene che se quei tre angeli che passavano lungo la strada non gli avessero praticato il massaggio cardiaco non ce l’avrebbe fatta. Nei prossimi giorni incontrerà chi lo ha strappato alla morte grazie alle manovre rianimatorie sul posto.
Intanto si gode attimi di tranquillità nella sua casa, insieme all’intera famiglia che ha passato giorni tremendi nel timore che l’uomo non riuscisse a superare il malore.
Riccardo Piras si è sentito male mentre era in sella alla sua bici poco sopra la frazione di Candeglia. Il 49enne, a ridosso di una curva, ha avvertito un malore ed ha appena fatto in tempo ad accostare la bici vicino ad un albero. Subito dopo si è accasciato a terra.
Dietro l’angolo c’erano quelli che sono stati i suoi primi soccorritori e che grazie al massaggio cardiaco gli hanno salvato la vita. Tutti e tre hanno seguito in passato corsi di primo soccorso proprio per aiutare chi ne avesse necessità.
Il primo a trovare Piras è stato Giuseppe Berti, 72 anni, che vive in zona. Ha iniziato subito le manovre di rianimazione sull’uomo. Poco dopo è arrivato il giovane Daniele Tondini che scendeva con il trattore per scaricare del concime. Minuti interminabili e faticosi per i due, quando nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza, un’impresa non facile trovare la linea del telefono in quella zona collinare, è arrivato il terzo angelo di Riccardo Piras. Claudia Gualandi scendeva infatti verso Pistoia in auto insieme al marito. Davanti alla scena è corsa immediatamente verso la coppia che stava praticando il massaggio cardiaco e si è alternata ai due uomini nella procedura.
L’intera famiglia Piras dall’ospedale ha già ringraziato i tre angeli di Riccardo, l’ambulanza che è intervenuta e tutte le persone del paese vicino a dove è avvenuto il malore che si sono adoperate per aiutare l’uomo in uno dei momenti più tragici della sua vita. Entro breve ci sarà l’incontro di persona per questa "nuova vita" che Piras sa di aver ricevuto. La storia a lieto fine del 49enne insegna quanto siano importanti le prime manovre salvavita davanti ad un arresto cardiaco, manovre che vengono insegnate periodicamente e in maniera gratuita dalle associazioni di volontariato del territorio.
Michela Monti