
Ritrovate le ceneri di Zini a Pistoia: la storia della famiglia Zini
Dopo sei mesi di ricerca disperata, e a poco più di uno dall’appello lanciato dalle colonne de La Nazione (era il 15 luglio scorso), la famiglia Zini ha finalmente potuto riabbracciare i resti, già divenuti cenere, dell’amato Franco – deceduto nel 2008 all’età di 52 anni – del quale avevano perso ogni tipo di traccia, potendo così avere di nuovo al proprio fianco lo spirito del padre e del marito. Una battaglia che ha visto in prima linea i due fratelli Alessio e Irene (figli di Franco Zini) immersi in documenti, domande e burocrazia. Ma, dopo un periodo altrettanto tormentato, quella sfida si può dire vinta. Ricordiamo, infatti, che dallo scorso febbraio la famiglia non sapeva più che fine avesse fatto la bara del padre, con all’interno i resti dell’uomo, sepolta al cimitero comunale di Pistoia per la quale i suoi cari ne avevano chiesto la cremazione.
E’ bene specificare che in questi mesi l’attività del forno crematorio di Pistoia, a causa di un guasto patito durante l’inverno, è rimasta pressoché ferma e quindi bisognava cercare strade alternative che, però, non ci sono mai state. "Non posso che ringraziare tutte le persone che si sono adoperate, compresa La Nazione – ammette Alessio Zini – dopo l’articolo di luglio ogni settimana chiamavamo per qualche informazione, ricevendo sempre risposta negativa. Poi, il giorno dopo Ferragosto, a sorpresa ci hanno contattato dicendoci che il babbo era già stato cremato e che saremmo potuti andare a prendere l’urna: considerando che nessuno ci sapeva dire nemmeno se era a Pistoia o a Firenze, è un bel risultato. Mi dispiace non aver potuto assistere alla cremazione ma, almeno adesso, il babbo è ritornato a casa e questo è quel che più conta per tutti quanti noi".
S.M.