Quelli del Samarkanda "Fu bello e possibile"

In un libro il racconto collettivo in occasione del quarantennale: "Fu il primo pub a Pistoia. Di sinistra". Il ricavato a "We Love"

Quelli del Samarkanda "Fu bello e possibile"

Quelli del Samarkanda "Fu bello e possibile"

"Meglio essersi lasciati che non essersi mai incontrati". Così cantava De André, così citano in apertura i ventisei autori del libro "...Quelli del Samarkanda. Ricordi di un’avventura" (Etabeta edizioni, 2023). E se la storia è proprio quella del Samarkanda, incomparabile esempio di esperienza collettiva nato in seno all’Arci e alla sezione locale del Pci che ha animato il Belvedere dal 1983 al 2001, allora mai citazione fu più azzeccata. Perché al "Sama" accadeva la vita: piccoli scherzi, grandi risate, impegno e leggerezza, amori nati, altri naufragati, ‘baccagli’ spudorati, ubriacature e ‘cazzeggio’; dentro democrazia e antifascismo, fuori pregiudizi e rancori, in quello che fu "il primo pub a Pistoia. Di sinistra. Bello e possibile", dove "essere liberi aveva senso ed era possibile". "L’idea del libro risale a qualche anno fa in una cena organizzata a partire da un gruppo Facebook. Ci fu chi indicò me come possibile autore – ricorda Paolo Bruni –. Non accettai né rifiutai. Mi vennero consegnati vecchi verbali del Samarkanda. Misi tutto in un cassetto, fino al momento in cui, avvicinandosi il quarantennale dalla nascita di quell’esperienza, l’idea del librò tornò a galla. A quel punto dissi chiaramente ai samarkandini che quel libro l’avremmo dovuto scrivere tutti insieme. E così è stato".

Il risultato è una raccolta tra ricordi, aneddoti, cronologie, memorie che concorrono a definire quest’esperienza unica e irripetibile, oltre a una sezione del libro che ricorda due delle anime più brillanti del Samarkanda, Pierluigi e Carlino. Non Casa del popolo, non Circolo Arci: il Samarkanda assomigliava forse più a un luogo ricreativo dalla forte personalità e iniziativa capace di organizzare gite sociali, essere attivi nel mondo dello sport con una propria squadra, testimoniando così: "La grande coesione e vivacità, due delle cifre che ci hanno permesso di andare avanti per diversi anni. L’ambizione di questa scrittura collettiva – dice ancora Bruni – è occasione per ricordare un periodo della nostra vita e vuole essere una testimonianza di associazionismo politico, culturale, ludico e sportivo di cui ci siamo resi coprotagonisti in forma innovativa per quell’epoca. Eravamo orgogliosi di essere quelli del Samarkanda e con una maturità e consapevolezza maggiore, ancora oggi nel ricordare quel viaggio individuale e collettivo, un sentimento di amicizia si rinnova e con altrettanto orgoglio ci piace continuare a definirci quelli del Samarkanda".

"Adesso sono nonna – scrive Monica Civinini nel libro – . Mi piacerebbe sentire in chi ha ruoli politici la sensibilità di allora. Vorrei che anche oggi fosse possibile offrire ambienti pensati per i giovani; ambienti nei quali potessero trovare pure loro, importanti valori nei quali riconoscersi. Il Samarkanda e` stato anche questo". Per chi volesse acquistare una copia è possibile contattare il 333.1358501 (Paolo Bruni). I guadagni saranno devoluti all’associazione We Love che si occupa di assistenza pediatrica ai bimbi gravemente malati.

linda meoni