Quale futuro per il museo Smi. Buste aperte, la vendita si farà. Iori affranto: "Un colpo basso"

Ieri la prima asta con un dato certo: ci sono state delle offerte. Ancora ignoto il compratore. Amarezza dall’Irsa: "Qualcuno ha voluto accaparrarselo subito, a prescindere dal prezzo".

Quale futuro per il museo Smi. Buste aperte, la vendita si farà. Iori affranto: "Un colpo basso"
Quale futuro per il museo Smi. Buste aperte, la vendita si farà. Iori affranto: "Un colpo basso"

Sono state aperte ieri mattina le buste con le offerte per l’acquisto del museo SMI di Campotizzoro. L’unica notizia certa è che ci sono state, per l’appunto, delle offerte. E che quindi la vendita ci sarà davvero: chi si immaginava che la prima asta sarebbe andata deserta è rimasto deluso. Evidentemente i beni hanno suscitato l’interesse di qualcuno che ha voluto presentare la propria offerta subito proprio per non farsi sfuggire la possibilità di entrare in possesso dei padiglioni ex Società Metallurgica Italiana che ormai da oltre un decennio ospitavano l’importante museo gestito dall’Irsa di Gianluca Iori. Stiamo parlando del piano terra attualmente adibito a museo, nonché di una parte dei tunnel sotterranei costruiti dalla SMI poco prima dell’inizio della Seconda guerra mondiale. E’ ancora presto per sapere chi si è aggiudicato il tutto, anche se i soliti bene informati assicurano che l’acquirente potrebbe conoscere bene i locali in vendita.

Chi è rimasto letteralmente senza parole è Gianluca Iori, che alla struttura di Campotizzoro ha dedicato tantissimo del suo tempo negli ultimi quindici anni. E’ affranto il direttore dell’Irsa quando risponde al telefono: "Un colpo basso – racconta con un filo di voce –. Sono stati acquistati i padiglioni che ospitano la collezione del museo e un tratto di gallerie. A me resta circa il 70% del materiale del museo e due terzi delle gallerie, ma non ho più i padiglioni, non ho più lo spazio dove esporre questo materiale. Certo, se il compratore fosse di quassù forse, e ripeto forse, potrebbe esserci un futuro. Ma non sono sicuro di avere più l’energia, la forza sufficiente per andare avanti, per ricominciare, per trattare o scendere a patti".

La vicenda prende le mosse dalla richiesta di spostare il pagamento di alcune rate di un mutuo, cosa che è stata accordata a molte persone e imprese finite in difficoltà per via delle restrizioni anti-covid. Lo spostamento in avanti delle rate è stato accordato automaticamente per legge, ma una delle banche creditrici nel frattempo aveva ceduto il suo credito e non è stata in grado di recuperarlo per avviare la procedura dilazionatoria. Poi Iori attacca: "Quel che è certo è che dal 2021 a oggi si è verificata una serie di eventi che hanno portato al fatto che oggi non ho più il museo. Inoltre sono molto stupito del fatto che il museo sia stato acquistato subito, alla prima asta, senza aspettare il successivo ribasso. E’ come se chi ha comprato avesse voluto essere sicuro di accaparrarsi il bene, a prescindere dal costo. Adesso ho tre settimane per trovare un deposito e svuotare tutto. Mi sembra un incubo", conclude con amarezza.

Davide Costa