Pronti a partire con la nuova fabbrica: "Ma le strade sono ancora impraticabili"

L’azienda Grassi è fra le più colpite dalla disastrosa alluvione. Ma è ferma nel portare avanti il progetto di allargamento.

"Andremo avanti col progetto di un nuovo insediamento industriale a Montale lungo via Garibaldi, ma per ripartire con la nostra sede colpita dall’alluvione dobbiamo avere le garanzie per poterlo fare, a cominciare dalla strada, che ora è inagibile e dalla sicurezza dell’argine dell’Agna". Matteo Grassi (foto sotto), del Gruppo Grassi che opera nel campo delle macchine industriali per materassifici, conferma quindi, malgrado sia tra le aziende più colpite dall’alluvione del 2 e del 4 novembre 2023, la volontà di confermare il grosso investimento in programma lungo via Garibaldi, a pochi metri dalla zona produttiva alluvionata, e per il quale il consiglio comunale ha già adottato una variante al Piano operativo comunale per consentire l’intervento. Si tratta del progetto di un nuovo insediamento di 8mila metri quadri di nuova edificazione, che prevede anche un intervento per il miglioramento idraulico, con la realizzazione di una cassa di espansione di 6mila metri quadri per mettere in sicurezza il vicino Fosso dei Mulini, a beneficio della frazione di Stazione. I capannoni del Gruppo Grassi, nella zona industriale di Montale, si trovano proprio davanti all’argine dell’Agna che si è rotto per un fronte di cento metri e quindi sono stati investiti in pieno dalla massa enorme di fango, pietra e detriti che il fiume ha riversato sull’area produttiva di via Guido Rossa che sorge lungo il fiume. Sono state settimane drammatiche nelle quali la ditta Grassi, come altre aziende vicine, ha faticato a riaprire in propri magazzini e ha dovuto ricorrere a mezzi propri, maestranze e ditte esterne pagate in proprio, per ripulire i capannoni.

"Ora i locali sono ripuliti – spiega Matteo Grassi –, ma non so quando potremo ripartire perché le strade sono ancora impraticabili e si spera che l’argine sia almeno sotto controllo. Di soldi non si è visto ancora nulla, abbiamo compilato i moduli, ma i ventimila euro che finora sono stati previsti sono una cosa ridicola, noi abbiamo avuto danni per due milioni di euro". Attualmente sono in corso lavori sulla strada per canalizzare la perdita di acqua che ancora fuoriesce dall’argine.

Giacomo Bini