REDAZIONE PISTOIA

Primo Maggio: a Pistoia 5.000 posti di lavoro a rischio

L'allarme lanciato durante il Giubileo del lavoro celebrato in cattedrale dal vescovo Tardelli, al quale hanno preso parte rappresentanti dei sindacati e delle categorie economiche e produttive

Primo Maggio Pistoia

Pistoia, 1 maggio 2021 - Un primo maggio amaro quello di quest'anno, in modo particolare a Pistoia, dove il vescovo ha celebrato in cattedrale il Giubileo del lavoro, al quale hanno preso parte molti rappresentanti del mondo sindacale e delle associazioni di categoria e dove immancabilmente sono state le cifre dei licenziamenti già avvenuti in questo anno di pandemia e di quelli previsti a breve con lo sblocco dei licenziamenti, a parlare e descrivere tutta la drammaticità della situazione. “Vogliamo guardare avanti con speranza, perché dobbiamo saper cogliere i segnali, anche se piccoli, che possono darci fiducia”, ha detto il vescovo, Fausto Tardelli. “Ci vuole buona volontà da parte nostra, perché di automatico non c'è niente, ci vuole l'impegno di tutti, un impegno responsabile per far andare le cose nel verso giusto”. “Siamo molto preoccupati, perché a Pistoia sono a rischio almeno 5.000 posti di lavoro, che si vanno ad aggiungere ai già tanti contratti a termine che non sono stati rinnovati in questo periodo di pandemia”, ha sottolineato Daniele Gioffredi, segretario provinciale della Cgil di Pistoia. “Un altro dato che ci preoccupa - ha aggiunto Gioffredi - è il tasso di disoccupazione, che a Pistoia è il più alto della Toscana, l'8%, quello femminile addirittura è del 9,6%, e soprattutto ci preoccupa il fatto che c'è un impoverimento sociale del territorio, sono moltissime, infatti, le persone che hanno avuto accesso al reddito di cittadinanza”. “La situazione è tragica – afferma Alessandra Biagini, segretaria Cisl Toscana Nord – Nel Pistoiese si salva solo l'indotto ferroviario e il florovivaismo, ma per tutte le altre attività c'è una perdita ingente di posti di lavoro, e arriveremo tra poco a svariate migliaia di licenziamenti. Per questo – ha aggiunto – abbiamo chiesto che lo sblocco dei licenziamenti sia prorogato almeno fino a ottobre per tutti i lavoratori”. “C'è grande sofferenza – ha sottolineato Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia -, tante le piccole partite Iva e gli artigiani che hanno visto chiudere la propria azienda e i sogni di una vita, tanti gli operai che in questi mesi sono stati in cassa integrazione e magari l'hanno ricevuta anche tardi, tanti su cui pende il rischio del licenziamento. Credo che prima il governo metterà mano alle risorse che arriveranno dall'Europa e dovranno essere necessariamente essere utilizzate per il lavoro e per lo sviluppo economico, prima potremo rassicurare le tante persone e le famiglie che stanno vivendo un momento di angoscia e hanno paura di non avere più le risorse del lavoro”. “Credo che sia una grande responsabilità del Governo e delle regioni – ha detto la consigliera regionale Federica Fratoni (Pd) – essere in grado di impegnare i fondi che arriveranno dal recovery, ma anche dalla prossima programmazione comunitaria, nel modo più efficace ed efficiente, in particolare per le donne e i giovani che sono le categorie più colpite da questa crisi”. Patrizio Ceccarelli