Prevenzione esondazioni e frane Un piano da 14 milioni per la Piana

La Regione Toscana ha presentato il cronoprogramma di interventi da realizzare grazie ai fondi Pnrr. Tra le priorità c’è la sicurezza idraulica della zona tra la Settola e il Bulicate ma anche il lungo Brana.

Prevenzione esondazioni e frane  Un piano da 14 milioni per la Piana

Prevenzione esondazioni e frane Un piano da 14 milioni per la Piana

Grazie ai 60 milioni di euro che la Regione Toscana ha intercettato da fondi Pnrr attraverso il dipartimento della Protezione Civile, una importante opera per la sicurezza idraulica potrà essere realizzata sul territorio, ovvero la cassa di espansione del torrente Bure a Case Barelli, una delle ultime propaggini comunali pistoiesi ai confini sia con Agliana che con Montale. Un investimento notevole, visto che si parla di 14 milioni e 200mila euro che dovranno servire a garantire maggiore sicurezza idraulica alla zona (alla confluenza con la Settola ed il fosso Bulicata) oltre che alleggerire, in caso di ondate di piena, la pressione lungo il torrente Brana in territorio aglianese e, successivamente, l’Ombrone. "La Regione – conferma Monia Monni, assessore regionale all’ambiente – sta lavorando su un doppio fronte, quello del contrasto al cambiamento climatico. In questo momento oltre ad essere attivi i 600 milioni di lavori nelle province toscane, ci sono i 60 milioni del Pnrr che arrivano alla Regione attraverso il Dipartimento della Protezione civile e che andranno a finanziare 23 interventi scelti in base all’efficacia e con la possibilità di aprire i cantieri quanto prima". Per quanto concerne questo tipo di progetto, come si legge dai documenti ufficiali, si tratta di "prevedere la costruzione di nuove arginature e ringrosso delle arginature esistenti sia sul torrente Bure che sugli affluenti in sinistra idraulica Bulicata e Settola con risagomature dei tratti terminali, utilizzando materiale reperito all’interno dell’area di cantiere". Dal punto di vista del finanziamento, la maggior parte di esso verrà stanziato nel 2024 e la cifra complessiva, in larga parte, servirà per andare ad effettuare gli espropri necessari alla realizzazione dell’opera: secondo quanto riportato dal quadro economico, infatti, l’importo dei lavori si aggira sui 4 milioni e 700mila euro mentre per l’acquisizione delle aree si arriverà a poco meno di 8 milioni. Attualmente la zona prevista per la cassa d’espansione è completamente destinata a vivaio e coltivazioni, quindi non ci saranno da effettuare demolizioni di abitazioni. Essendo fondi legati al Pnrr, il tutto dovrà essere pronto ed operativo entro il 30 giugno 2026 ma, da cronoprogramma, la matassa dovrebbe sciogliersi prima: per tutto il cantiere vengono previsti 18 mesi con la stipula del contratto con la ditta vincitrice dell’appalto a fine febbraio, la consegna dei lavori a metà marzo 2024 e la sua fine a metà settembre 2025 con, due mesi dopo, collaudo e rendicontazione.