REDAZIONE PISTOIA

Prendersi cura di tutti. La missione culturale di quattro infermiere. Premiata la ricerca

Gli Amici del Ceppo hanno consegnato un riconoscimento alle dottoresse che hanno messo a punto un progetto che mira al rispetto di ogni paziente .

Gli Amici del Ceppo hanno consegnato un riconoscimento alle dottoresse che hanno messo a punto un progetto che mira al rispetto di ogni paziente .

Gli Amici del Ceppo hanno consegnato un riconoscimento alle dottoresse che hanno messo a punto un progetto che mira al rispetto di ogni paziente .

Un approccio che sia più inclusivo da parte dell’infermiere nel momento della presa in carico e durante il percorso di cura assistenza, rispettando le diverse origini culturali. È questo l’obiettivo dell’infermieristica transculturale, un innovativo ramo dell’assistenza alla persona che, riconoscendo le differenze di valori, usi e sensibilità, punta a offrire al paziente un’assistenza completa, in una società come quella attuale sempre più multiculturale e, quindi, con diversi bisogni ed esigenze.

Nel territorio pistoiese da qualche anno è attivo un gruppo di ricerca, composto dalle dottoresse Rossella Aiardi, Serena Tucci, Antonella Mannini e Lisa Vezzosi, che per i risultati raggiunti nella ricerca è stato premiato all’Uniser con un attestato di merito rilasciato dall’associazione culturale "Amici del Ceppo" in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere. Il team è infatti diventato nel tempo un vero e proprio punto di riferimento per l’infermieristica transculturale nel territorio dell’Asl Toscana Centro, partecipando a congressi internazionali, collaborando con ricercatori e istituti stranieri e avviando una proficua attività didattica con gli studenti del terzo anno della facoltà di Infermieristica di Pistoia.

"All’inizio sono perplessi, perché si tratta di un tema completamente nuovo e la lezione che organizziamo non è frontale, ma partecipativa, quindi differente da quella a cui sono generalmente abituati. Quando però superano le loro prime difficoltà, dimostrano apertura e interesse" commenta la ricercatrice e docente di patologia generale UniFi Antonella Mannini. "Le disuguaglianze sulla salute sono un grande tema presente nella nostra società, e l’approccio transculturale è diretto proprio a rispettare tutti i pazienti e assicurare loro tutte le cure e l’assistenza di cui hanno bisogno, senza distinzioni e discriminazioni" spiega la dottoressa Aiardi.

"Quando ho scritto la tesi mi sono posta una domanda, cioè se le persone che provengono da contesti culturali differenti si sentono comprese da noi, che siamo infermieri e chiaramente ci dobbiamo occupare di loro. Per darmi una risposta ho quindi elaborato un questionario, scritto in diverse lingue, che ho sottoposto agli utenti. Alcuni hanno parlato dell’assenza di mediatori, altri della mancanza di privacy, molti hanno sottolineato la difficoltà linguistica, nell’esprimersi e nell’essere compresi. Ma tantissimi ci hanno voluto ringraziare per il rispetto che abbiamo mostrato" ha spiegato la dottoressa Tucci, aggiungendo che "dobbiamo puntare sulla formazione del personale e sul potenziamento del materiale informativo e della mediazione culturale".

"Il futuro della ricerca" spiega ancora il team "è quella di allargare l’orizzonte dei nostri studi, cercando di coinvolgere contesti sia locali che internazionali, e potenziare la divulgazione dell’infermieristica transculturale" per far sì che gli operatori sanitari siano sempre più formati nella presa in carico di pazienti con esigenze e background diversi.

Corrado Ciampi