ALESSANDRO BENIGNI
Cronaca

"Possiamo cambiare i destini di una vita"

Andrea Biagini, 45enne pistoiese di Pescia, professione infermiere, in servizio da dieci anni alla Cross e al coordinamento maxi emergenze....

Andrea Biagini, 45 anni

Andrea Biagini, 45 anni

Andrea Biagini, 45enne pistoiese di Pescia, professione infermiere, in servizio da dieci anni alla Cross e al coordinamento maxi emergenze. Già due missioni all’attivo...

"Si, la prima a febbraio e la seconda a maggio, ma ho partecipato anche alle altre come operatore in centrale. Ma si tratta di un lavoro di squadra".

Analogie e differenze?

"Due missioni simili ma diverse. Nella prima, io e un medico del 118 di Pistoia siamo arrivati prima del resto della squadra per effettuare delle operazioni preliminari sul posto: valutare il quadro clinico dei pazienti, stabilizzarli e prepararli al trasporto. La seconda invece è stata più veloce".

Cosa ha provato?

"Difficile spiegarlo, tocchi con mano cose che vedi solo in tv. Negli occhi delle persone vedi la gravità di quanto sta accadendo, sollievo, ma anche tanta rassegnazione. Vanno dall’altra parte del mondo lasciando parte dei familiari, almeno quelli ancora vivi. E sanno che forse torneranno mai a casa".

Ammesso che una casa ancora ci sia...

"Esatto. Ci fanno vedere video registrati di persona, con le loro case distrutte dalle bombe, magari con alcuni parenti rimasti sotto le macerie".

Come si trovano le parole da dire in queste situazioni?

"Cerchiamo di rassicurarli, ma è difficile. L’assistenza sanitaria è una cosa, quella psicologica tutt’altro. Dei bambini stupisce lo spirito di adattamento, sembra che non li spaventi ormai nulla. Salgono su un aereo militare con persone che non conoscono, senza fare un fiato, con ferite da arma da fuoco, arti amputati, ustioni, problemi agli occhi a causa di schegge e detriti. Ma anche patologie tumorali che necessiterebbero di una certa assistenza e invece sono dilagate, trasformandosi in condizioni complesse. Ma nonostante tutto hanno voglia di parlare, di raccontare. Inevitabile affezionarsi subito, alcuni ti rimangono nel cuore".

Un esempio?

"Una bimba con una linfoadenopatia tumorale in stato molto avanzato perché non trattata - gli si illuminano gli occhi mostrandoci delle foto, ndr -. È stata operata e ora sta bene".

Partirebbe di nuovo?

"Certo, sono momenti di crescita professionale e personale. Stai facendo pochissimo, però è un qualcosa che può cambiare i destini di una vita".

A.B.