Più risorse per la salute. Oltre 3.600 cittadini hanno alzato la voce per medici e infermieri

L’iniziativa di Cgil e Spi-Cgil per il finanziamento del fondo sanitario. Le firme dei sottoscrittori consegnate al presidente provinciale Marmo. "Stop a carenza di personale, maxi-liste d’attesa e plessi affollati". .

Più risorse per la salute. Oltre 3.600 cittadini hanno alzato la voce per medici e infermieri

Più risorse per la salute. Oltre 3.600 cittadini hanno alzato la voce per medici e infermieri

Sono oltre 3.600 le firme raccolte in provincia di Pistoia dalla Cgil e dallo Spi Cgil a sostegno della proposta di legge della regione Toscana che, insieme alle regioni Emilia Romagna, Puglia e Piemonte, chiede che il Fondo sanitario nazionale abbia risorse adeguate per garantire il diritto alla salute previsto dalla nostra Costituzione. Ieri sera il segretario generale provinciale della Cgil, Daniele Gioffredi e quello dello Spi Cgil, Andrea Brachi, insieme ad un gruppo di volontari che si sono impegnati nella raccolta, hanno consegnato il plico contenente 3.616 firme al presidente della Provincia, Luca Marmo, in quanto rappresentate di tutto il territorio. La raccolta delle firme, hanno assicurato gli organizzatori, proseguirà nei prossimi giorni, anche on line. "Chiediamo – hanno spiegato Gioffredi e Brachi – che entro il 2025 si arrivi a prevedere il 7,5% del Pil a favore del Fondo sanitario nazionale, partendo da un aumento di 4 miliardi dal 2024, inserendo il vincolo in Costituzione. La manovra del Governo prevede nuove risorse, ma solo per un aumento, neanche sufficiente, per il rinnovo dei contratti ai dipendenti. Questa scelta penalizza soprattutto la Toscana che ha maggiore presenza di servizi pubblici e di conseguenza avrebbe bisogno di più risorse per mantenerli".

La Cgil denuncia in particolare "l’imponente sotto finanziamento, la progressiva carenza di personale, ma anche i modelli organizzativi ed informatici obsoleti, che producono l’inevitabile avanzata del privato". Tutti fattori che "hanno determinato - si spiega - la progressiva erosione del diritto alla tutela della salute, con le liste di attesa sempre più lunghe, l’affollamento dei pronto soccorso, la mancanza di medici di medicina generale e l’aumento della spesa privata, intramoenia, con conseguenti disuguaglianze di accesso alle prestazioni, tra cittadini di serie A e di serie B". "Da una ricerca che abbiamo fatto come Cgil – afferma il segretario Gioffredi – abbiamo visto che chi guadagna di più spende di più in sanità, gli altri sono costretti a decidere se mangiare o curarsi". Il sindacato critica anche la norma che prevede il blocco delle assunzioni. "Noi rischiamo – aggiunge Gioffredi – che se con i fondi del Pnrr si riesce a costruire le case e gli ospedali di comunità, poi non avremo le persone da mettervi dentro a lavorare".

"Quello che arriva dal sindacato – ha dichiarato il presidente Marmo – è un messaggio molto importante, che peraltro coglie un pensiero che mi sento di rappresentare anche dal punto di vista dell’istituzione di cui sono alla guida. Un messaggio estremamente forte, all’indirizzo del Governo nazionale, perché ormai sono troppi anni che a seguito della contrazione della spesa pubblica si produce questo effetto perverso che si abbatte sulla sanità, con effetti che colpiscono soprattutto la popolazione più fragile, come accade anche in altri servizi, per esempio quello dei trasporto pubblico locale".

Patrizio Ceccarelli