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Pistoia tutta piange Michele Cocchi Lo scrittore è morto a soli 43 anni

Da tempo stava lottando contro una brutta malattia: questa mattina la cerimonia civile in sala Maggiore. Psicoterapeuta di fama, celebre per la produzione letteraria sui temi dell’adolescenza, lascia moglie e figli

Michele Cocchi era uno di quei pistoiesi che si era fatto le ossa lontano dalla sua città ma le proprie radici non le ha mai abbandonate, soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita quando ha dovuto lottare contro un male che non gli ha lasciato scampo. Cocchi, psicoterapeuta e scrittore, è scomparso il giorno di San Silvestro all’età di 43 anni: un lutto che ha sconvolto l’intera città proprio nel momento di festa nel passaggio fra il 2022 ed il 2023. E, quando nella giornata di sabato scorso la voce della sua morte ha iniziato a diffondersi, il tam tam è stato notevole anche sui social network. Dal pomeriggio di sabato la salma di Cocchi è esposta alle cappelle del commiato della Misericordia in via del Can Bianco e l’ultimo saluto, in una cerimonia civile densa di commozione, sarà questa mattina alle ore 9.30 addirittura nella Sala Maggiore di palazzo comunale.

Ed è inconsolabile il dolore per la moglie ed i figli che lo piangeranno in questo momento di grave lutto perché la mancanza della sua figura, inevitabilmente, si farà sentire come non mai. Michele Cocchi era conosciuto in tutta Italia per la produzione letteraria sui temi dell’adolescenza e per la sua professione di psicoterapeuta. Laureatosi a Bologna, si era specializzato ulteriormente nei suoi studi in Inghilterra e, con la sua passione per la scrittura, si era assicurato anche importanti premi letterari oltre occuparsi persino di musicoterapia sia in provincia di Firenze che in quella di Lucca.

"Era un uomo di grandi qualità – lo ricorda Martino Baldi, bibliotecario alla San Giorgio e ideatore del festival "L’anno che verrà" – sia come scrittore sia come amico. Tra noi pistoiesi che bazzichiamo il mondo delle lettere era il più bravo di tutti e lo era a modo suo: con un rigore e un impegno senza pari ma anche con una gentilezza d’altri tempi e una serenità di confronto altrettanto rara. Michele non faceva lo scrittore – mette in chiaro –, Michele era uno scrittore: aveva fede nella capacità della narrativa di essere uno strumento alto di testimonianza, di conoscenza, di incontro e di cambiamento. Per questo si è impegnato forsennatamente per fare della sua scrittura una disciplina alta e seria e, fino all’ultimo minuto in cui ha potuto, ha portato nel cuore anche questa luce, insieme all’amore per i suoi cari e all’attaccamento alla vita. Adesso, arrivati alla fine di un 2022, non avrei mai voluto trovarmi a scrivere questa cosa – conclude Baldi – vorrei invece pensare al prossimo pranzo e alla prossima chiacchierata con lui: posso dire, però, che faremo moltissime altre cose insieme perché Michele sarà sempre con noi".

Per quanto riguarda la sua biografia, nel 2010 Cocchi vinse il premio della giuria di "Esor-dire" per la dodicesima edizione del Festival Letterario "Scrittori in città" a Cuneo mentre nell’ottobre 2018 si era aggiudicato il "Premio Letterario Giovanni Comisso" con il romanzo "La Casa dei bambini". Dal 2014 era membro del direttivo del Centro Studi Martha Harris di Firenze e all’interno del centro di studi psicoanalitici sullo sviluppo della personalità e delle interazioni umane "Modello Tavistock". "Scrittore dal grande talento e dalla grande sensibilità, Michele era capace di raccontare il mondo degli adolescenti come pochi, attraverso dei personaggi dalla profonda complessità psicologica", scrive la casa editrice indipendente Fandango Libri. "Una giornata molto triste – scrive l’Ordine degli psicologi della Toscana – Ci ha lasciati Michele Cocchi, tanto giovane e tanto stimato collega di Pistoia. 43 anni, troppo presto. Ci uniamo al dolore della moglie, dei figli e dei suoi cari. Fai buon viaggio, Michele".

Saverio Melegari