
Trasformare Pistoia e Prato nella Green Valley d’Italia, portando le best practice di circolarità che ci sono a Prato anche nella provincia limitrofa, enfatizzando la dimensione del wellness (intesa come il buon vivere in un territorio verde) e generando sinergie tra il florovivaismo e le altre attività, in primis il turismo e il commercio. E’ questa la proposta di Confcommercio Pistoia e Prato per alzare la competitività a livello nazionale e internazionale dei due territori, e in particolare delle filiere coinvolte e rappresentate dall’organizzazione presieduta da Gianluca Spampani. Proposta esposta in occasione dell’Assemblea annuale dei soci, andata in scena ieri al Forum Banca Alta Toscana (servita anche per stilare un bilancio dell’attività degli ultimi mesi), e frutto della collaborazione con il team della think tank internazionale basata ad Harvard Strategique e guidata dal professor Fernando G. Alberti, Institutes Council Leader nella Faculty del professor Michael E. Porter, ad Harvard Business School. Il gruppo di ricerca ha messo in luce punti di forza, debolezze e potenzialità inespresse di Prato e Pistoia, immaginando il percorso migliore per accelerarne lo sviluppo. Il progetto, partito sette mesi or sono, ha visto il team americano analizzare più di 10 anni di dati sulle performance economiche e sociali delle due province, dei relativi cluster e imprese, affidandosi a una pluralità di fonti e database, e analizzando report e documenti da studi precedenti.
Il quadro competitivo di Prato e Pistoia, se comparato con tutte le 107 province italiane, si colloca, nella maggioranza degli indicatori analizzati, nella seconda metà della classifica nazionale, segnalando posizioni di debolezza, sofferenza o arretramento. Pistoia, ad esempio, ha un livello di prosperità significativamente inferiore sia a Prato che alla media nazionale e regionale. Anche in termini di produttività i due territori non spiccano particolarmente (in entrambi i casi sono sotto allo standard toscano), ma è soprattutto dal punto di vista della creazione di nuovi posti di lavoro che la provincia pistoiese è in difficoltà, mentre Prato sta migliorando sensibilmente. Il percorso di ricerca è stato caratterizzato pure dallo svolgimento di workshop di lavoro interattivi e dalla conduzione di interviste individuali, sia con i rappresentanti di Confcommercio che con 25 stakeholder del territorio. Dalle analisi condotte e come risultato dell’interlocuzione con questi ultimi, è emerso evidente come sia Prato che Pistoia godano "di un’identità storica profondamente radicata nel loro patrimonio naturalistico e improntata sui valori della sostenibilità, dell’ecologia e del ‘verde’ in generale", sottolineano da Confcommercio.
Dall’intenso e dettagliato approfondimento di questi concetti nasce l’idea di un brand di territorio, The Green Valley appunto, che accomuni le due province favorendo un nuovo sviluppo competitivo. La costruzione del posizionamento atteso passa attraverso cinque macro priorità strategiche: la valorizzazione del patrimonio naturalistico per affermarsi nel mondo come una destinazione turistica green; il supporto all’innovazione e allo sviluppo ‘verde’ del commercio di prossimità e digitale; il miglioramento della riconoscibilità locale e internazionale dell’offerta enogastronomica nel commercio; il contributo allo sviluppo sostenibile e digitale del cluster tessile e dell’abbigliamento e infine l’incentivazione della collaborazione con il cluster del florovivaismo.
Francesco Bocchini