Pistoia Blues, conto alla rovescia "Forse manca l’artista da sold out Ma è stata corsa contro il tempo"

Dopo l’annuncio degli ultimi nomi, Tafuro ripensa al percorso (a ostacoli) dell’edizione 2023 "Un bando per la gestione del festival? Non è la formula giusta per un’organizzazione solida".

Pistoia Blues, conto alla rovescia  "Forse manca l’artista da sold out  Ma è stata corsa contro il tempo"

Pistoia Blues, conto alla rovescia "Forse manca l’artista da sold out Ma è stata corsa contro il tempo"

Giovanni Tafuro li chiama "salti mortali" quelli serviti per arrivare fino a qui, per chiudere cioè il cast di un’edizione, la 2023 (in programma dal 5 al 12 luglio in piazza Duomo), che a un certo punto a più di qualcuno era apparsa assai traballante nei modi e nei tempi. L’incertezza legata a un bando a cura del Comune la cui pubblicazione era stata prima annunciata e poi ritirata, le risorse economiche centellinate, l’iter di un disegno di legge per la promozione del Pistoia Blues a manifestazione d’interesse nazionale che un anno fa veniva festeggiato e oggi invece è tornato al punto di partenza in Commissione cultura al Senato: di motivi per temere il peggio insomma ce n’erano diversi, salvo poi arrivare infine alla chiusura del cerchio grazie al lavoro di chi d’esperienza nel settore ne ha maturata un bel po’, Giovanni Tafuro appunto, dell’associazione Blues In.

Due giorni fa l’annuncio dei nomi che mancavano a chiudere il cartellone (con l’aggiunta di Jack Botts, Moreno Delsignore, Il Muro del Canto, Maurizio Pirovano e Gennaro Porcelli) e oggi la possibilità di "rilassarsi" e tirare una riga.

Partiamo dall’inizio: quanto tempo occorre per organizzare un festival?

"Comincio con il dire che sulla programmazione abbiamo fatto i salti mortali per poter arrivare in tempi brevi a metter giù un calendario di sette serate che fosse di ottima qualità. Forse manca un nome da sold out, ma il festival 2023, cosa non scontata, è riuscito ad avere nomi belli. Sui tempi, quest’anno si è forse arrivati all’assurdo per quantità di festival e appuntamenti: il covid ha creato una sorta di ingorgo nella programmazione complessiva, si sono tutti scatenati con anticipo, con il risultato che molti annunci sono arrivati prima di Natale. Sono mutate molte dinamiche. Tenendo conto di questo occorre muoversi con anticipo per essere competitivi e mantenere una posizione in mezzo a una concorrenza spietata. La maggior parte dei festival di richiamo hanno cast pronti per il 2024 già adesso al 50 per cento, alcuni all’80 per cento. Io stesso sto ricevendo annunci di artisti per il 2024".

Per questo Blues concerti in piedi o seduti?

"Fatta eccezione per i Baustelle, avremo pubblico seduto. È una decisione degli artisti".

Qualcuno si è chiesto se Ben Harper che Blues In porterà a Sarzana questa estate fosse in realtà pensato per Pistoia…

"Harper fa parte di quella serie di artisti con i quali abbiamo un rapporto consolidato e che eravamo già intenzionati ad avere quest’estate. Si era cominciato a trattare sulla data a settembre 2022, l’offerta era stata fatta, noi volevamo portarlo nelle nostre zone… Su Pistoia non c’erano risposte, quindi arrivato il momento in cui l’incertezza andava sciolta abbiamo deciso per Sarzana. Come dicevo, stiamo lavorando ad alcuni artisti per il 2024. Ho dato interesse, ma ancora non so per cosa...".

Quale nome sta andando meglio nelle prevendite?

"Baustelle su tutti, ma anche Mannoia-Rea e Hackett. C’è molto interesse anche sulla Stirling e buoni risultati per la serata rock-blues che probabilmente sta andando meglio del passato. Bene anche Rudd, la cui serata era inizialmente prevista in Fortezza, ma la risposta del pubblico è stata tale da pensare subito alla piazza".

Il Comune di Pistoia dalla prossima edizione dice di puntare sul bando per la gestione del festival: è la strada giusta, secondo lei?

"A mio avviso no. Non almeno se si vuole consolidare una manifestazione che ha la storia del Pistoia Blues. Forse una rassegna estiva, ma nessuno dei maggiori festival a rilevanza nazionale procede per bando. Possono cambiare i direttori artistici, come potrò cambiare anch’io lasciando il passo a chi sarà più vivace e capace di me, ma l’ossatura di rassegne simili è solida. Se parteciperemo a quell’ipotetico bando? Dipenderà dai contenuti. Certo che se dovesse essere fotocopia di quello già pubblicato in passato avrei delle perplessità".

linda meoni