
Nella lingua italiana "pettinare le bambole" si dice per indicare qualcuno che perde tempo in affari inutili, inconcludenti.
C’è chi però, pettinando letteralmente le bambole si è appassionata ad un lavoro e ne ha fatto una carriera di successo. Parliamo di Luana Grazzini, parrucchiera da quasi 50 anni di Ponte Buggianese. Un percorso professionale partito da lontano, da quando Luana Grazzini aveva appena 14 anni.
"A quei tempi – racconta – si diceva ‘lavare le teste’ ed era in effetti ciò che facevo da un parrucchiere del mio paese. Guardavo la titolare fare quelle bellissime acconciature alle cliente e io rimanevo incantanta. Poi, piano piano, ho iniziato ad usare le forbici e a fare i primi tagli. A 18 anni già sapevo che quello sarebbe diventato il mio lavoro".
Da parrucchiera è diventata presto imprenditrice...
"A ripensarci oggi fu una pazzia, ma a soli 23 anni decisi di aprire il mio negozio. Ai tempi non avevo soldi e nemmeno l’esperienza nel mestiere per pensare di farlo davvero. Però l’ho fatto e sono grata a quel momento che ha dato il via a tutto".
Quell’attività, poi, non si è più fermata?
"No, continua tuttora. Ad aprile, se non chiuderemo per un nuovo lockdown, il mio negozio compirà i suoi primi quaranta anni".
Com’è cambiato il suo lavoro negli anni?
"Cambia sempre perché non solo segue le mode ma anche perché cambiano tecniche e materiali. Oltre a questo, le clienti sono diventate molto più esigenti: adesso arrivano con una foto vista su internet e dicono ‘voglio quello’. Sta a noi saperle accontentare nel migliore dei modi". Cosa cerca nei suoi collaboratori?
"Prima di tutto cerco la passione in questo mestiere. Da lì poi si smuove tutto il resto: si smuove la voglia di imparare nuove tecniche, di finire una cliente fuori orario senza sbuffare, di allenarsi. Negli anni ho avuto diversi collaboratori che poi hanno aperto i loro negozi e hanno avuto successo. Per me questa è stata un’altra grandissima soddisfazione".
Francesco Storai