A lanciare l’allarme, chiedendo la costituzione di un intergruppo in Consiglio regionale, che operi al fine di sostenere le imprese boschive, prevedere agevolazioni burocratiche per chi in Montagna ci vive e che si occupi del piano forestale, è Diego Petrucci, consigliere in quota Fratelli d’Italia.
"Siamo disponibili a lavorare con la maggioranza in previsione del nuovo piano forestale regionale. –Afferma Petrucci -La Toscana è la Regione con la superficie boschiva più estesa d’Italia, arriva quasi al 50% del territorio regionale. Dal secondo dopoguerra ad oggi gli ettari di bosco in Toscana sono raddoppiati e questo non è un dato positivo perché il fenomeno sta avendo conseguenze drammatiche. I boschi stanno arrivando sui crinali delle montagne mettendo a repentaglio la biodiversità; alcune specie autoctone spariranno, forse per sempre come il mirtillo nero di Abetone. Inoltre vi è un costante aumento delle specie arboree infestanti che distruggono altri alberi come i castagni e il sottobosco. Inoltre un bosco abbandonato a sé stesso è maggiormente a rischio incendi perché nessuno si occupa della sua pulizia e ci sono tonnellate di legna morta in terra. Per questo ritengo che le forze di maggioranza e opposizione debbano lavorare assieme per tutelare la montagna e i boschi. Sappiamo poi che avere Boschi non curati ha delle conseguenze devastanti sul rischio idrogeologico".
Le voci che lamentano la sparizione di tanta ricchezza di prodotti del sottobosco, sono numerose e già da molto tempo, l’esempio delle mirtillaie è forse il più evidente ma non l’unico. "In Consiglio regionale quando trattiamo le questioni relative alla montagna spesso si crea un lavoro condiviso tra i gruppi. L’Appennino ha di fronte sfide importanti e l’unica via per farlo uscire dalle criticità in cui si trova, è intavolare un confronto sulle strategie da mettere in campo per tutelare il territorio e tutte le attività che vi si svolgono".
Andrea Nannini