Persone diventate libri viventi. Una biblioteca speciale al Nannini

La straordinaria esperienza nata in Danimarca venti anni fa ha fatto tappa al Comprensivo di Vignole . Quattro testimoni che fanno parte della "Human library" hanno raccontato le loro storie agli studenti.

Se è vero il detto che non bisogna giudicare un libro dalla copertina, esiste nel mondo una biblioteca molto particolare, che invitando a non avere pregiudizi questo detto lo ha preso alla lettera. E’ la Human library, la biblioteca dove i libri sono esseri umani, con tanto di copertina, riassunto del contenuto e scheda per il prestito. Si tratta di volontari nel cui passato ci sono stati episodi di discriminazione, vissuti sulla propria pelle o per comunque esperienze viste da vicino. E’ proprio a questo tipo di biblioteca, che in Italia è già presente da tempo, che alcune insegnanti della secondaria di primo grado del comprensivo Nannini di Vignole hanno voluto attingere per portare in classe alcuni di questi libri "viventi" e dare la possibilità agli studenti di sperimentare un diverso approccio alla narrazione.

"Ero venuta a conoscenza di questa Human library, nata in Danimarca oltre vent’anni fa, e ne ero rimasta incuriosita – ha spiegato Alessandra Rossi, docente di lettere e referente del ‘progetto lettura’ della scuola – così mi sono messa in contatto con l’organizzazione e con altre colleghe abbiamo scelto quattro “Libri“. Il progetto ha avuto un grande successo, i ragazzi hanno ascoltato con molta attenzione le storie, facendo al termine anche tante domande sugli argomenti trattati. Un modo diverso di stimolare la curiosità e incentivare la lettura e allo stesso tempo favorire il dialogo e il confronto". Le quattro storie dei I libri umani che hanno potuto ascoltare i ragazzi di Vignole sono state quindi apprezzate anche per la singolarità delle esperienze, a partire dalla storia di Federica Marri, che ha parlato della sua vita di donna e madre, sposata con un uomo palestinese che per lavoro si trova nella sua terra devastata dal conflitto. I racconti di Giorgia Landini coach interculturale e di suo marito Giorgio Ferrario, Delegato Internazionale della Croce Rossa, hanno poi messo a fuoco cosa significhi essere cittadini del mondo, vivendo per dei lunghi periodi in Africa, America Latina, Medio Oriente, Europa e Asia, confrontandosi quotidianamente con culture diverse.

Infine il libro umano Claudio Bottan, che ha condiviso la sua storia di cambiamento in seguito a una lunga esperienza di detenzione dopo essere stato nella prima parte della sua vita un uomo ricco e di successo. Ogni incontro è durato circa un’ora, secondo le modalità relative a questa tipologia: ciascuna persona racconta la propria storia come se fosse un libro letto ad alta voce. Solo al termine i ragazzi hanno avuto la possibilità di fare domande nel rispetto della delicatezza di certi argomenti e senza urtare la sensibilità e la dignità del "libro umano".

Daniela Gori