ALESSANDRO BENIGNI
Cronaca

Pd, nodo candidature. Trallori allo scoperto: "Pronto a contribuire per unire la comunità"

Il responsabile segreteria dell’assessorato al digitale rompe gli indugi "Sono grato ed emozionato per il sostegno che sto ricevendo". Dika replica: "Rispettare le consultazioni, che devono ancora iniziare".

Il responsabile segreteria dell’assessorato al digitale rompe gli indugi "Sono grato ed emozionato per il sostegno che sto ricevendo". Dika replica: "Rispettare le consultazioni, che devono ancora iniziare".

Il responsabile segreteria dell’assessorato al digitale rompe gli indugi "Sono grato ed emozionato per il sostegno che sto ricevendo". Dika replica: "Rispettare le consultazioni, che devono ancora iniziare".

di Alessandro BenigniPISTOIADopo gli appelli e i contro-appelli, è tempo di rompere gli indugi. Grossi dubbi, a onor del vero, non ce n’erano da tempo. Ma con la sua prima uscita pubblica allo scoperto, Riccardo Trallori si è lanciato definitivamente nella mischia, rinunciando anche a un’eventuale "exit strategy" in extremis. "Se potrò dare un contributo diretto per le elezioni regionali, lo farò", ha annunciato sui social. Da qui, indietro non si torna. Salvo ’sbarramenti’ del Partito Democratico, che nei prossimi giorni è chiamato a sciogliere l’intricatissimo nodo del listino dei sei candidati per il consiglio regionale e a trovare una composizione per lo scontro latente tra Bernard Dika e lo stesso Trallori, appunto.

Classe 1988, ex consigliere comunale, responsabile organizzativo e poi segretario provinciale dei dem, Trallori è attualmente membro della direzione regionale del Partito Democratico e lavora come responsabile della segreteria dell’assessorato regionale alle infrastrutture digitali, guidato da Stefano Ciuoffo. Da mesi, ormai, è impegnato a battere il territorio provinciale, con sullo sfondo l’ipotesi della candidatura nella lista del Partito Democratico, ipotesi che ha preso corpo con la spinta di oltre seicento firme raccolte per sostenere il suo impegno.

"Spero che la lista sia forte, plurale e ricca di energie in grado di mobilitare – scrive Trallori –. In pochi giorni, centinaia di persone hanno fatto anche il mio nome. Ognuno dà a questo dato la lettura che preferisce: io sono grato, emozionato e colpito da quanti, così diversi tra loro, abbiano dato il proprio consenso a questa idea. Ho rispetto del mio Partito – mette poi in chiaro –: sarà la Direzione a svolgere i propri passaggi ed esprimersi. Semplicemente: se potrò dare un mio contributo diretto lo farò –ammette –, mettendocela tutta".

Da adesso si gioca a carte scoperte, dunque. "La politica è per me una passione che si è intensificata con le idee e nel confronto costante con i militanti, iscritti e amministratori locali – argomenta –. Credo siano tre i capisaldi su cui ci differenziamo più di tutto dalla destra: la visione del lavoro, l’idea di inclusione, una sostenibilità che metta al centro le persone. Sono le basi per ciascuno di noi e per l’intera sinistra, ci uniscono".

A detta di Trallori, la parola chiave che lo accompagnerà nelle prossime settimane sarà ’unire’. Compito che appare decisamente difficile, vista l’aria che tira in casa Pd. "Qualunque ruolo avrò nella prossima campagna elettorale, per me sarà importante unire – ribadisce –. Unire le generazioni e non metterle in competizione, unire le esigenze dei territori, mettere in circolo idee, unire il vissuto dei più grandi con la vitalità dei più giovani".

"La sfida più bella è cucire con ago e filo le esperienze di questa comunità, avendone cura. Per questi obiettivi – conclude Trallori – metterò tutto me stesso, con la mia esperienza e le mie energie, come ho fatto in questi anni. Sarò in prima linea da militante e, se il Partito lo riterrà, sarò disponibile a impegnarmi personalmente per lo straordinario insieme di persone che è il nostro territorio".

E ora? Palla a Bernard Dika. Che, raggiunto da La Nazione, dichiara: "Sento tanta fiducia e questo mi responsabilizza – afferma –. Firme, autocandidature e dichiarazioni non sostituiscono il percorso democratico del Pd. Le consultazioni devono ancora iniziare e vanno rispettate, perché solo così si può unire. Adesso parlino i circoli e i territori. L’unità del centrosinistra viene prima dei percorsi personali."