REDAZIONE PISTOIA

Paura a Forrottoli. Agnellina sbranata in pieno giorno: "Lupi fuori controllo"

Il macabro ritrovamento della carcassa di ’Bianca’ segnalato da Coldiretti. Tanti gli avvistamenti nel borgo, nonostante la scarsa altitudine. "il fenomeno non è gestito e gli allevatori temono per i loro animali".

Paura a Forrottoli. Agnellina sbranata in pieno giorno: "Lupi fuori controllo"

Desta molta preoccupazione l’episodio che nelle scorse ore è stato segnalato da Coldiretti, precisamente da Forrottoli, dove una agnellina di pochi mesi dal nome Bianca (pur essendo di pelo nerissimo, nda), è stata ritrovata sbranata a poche decine di metri dal centro abitato, all’interno di una fattoria. Il tutto in pieno giorno. Per il momento si resta soltanto nel campo delle ipotesi, visto che il ritrovamento della carcassa dell’animale è stato piuttosto cruento, ma le autorità competenti – immediatamente allertate – stanno eseguendo i loro rilievi e tutto lascerebbe pensare che sia stata sbranata da un lupo.

Un animale che, nonostante la poca altitudine del borgo di Forrottoli (siamo circa a 100 metri d’altezza sul livello del mare), anche da quelle parti è stato avvistato più e più volte, a dimostrazione di quanto siano cambiate le condizioni climatiche anche per specie che un tempo vivevano in montagna e che, evidentemente, non hanno paura di avvicinarsi a strade o abitazioni. La denuncia di Coldiretti, ovviamente, va a concentrarsi sull’aspetto di natura economica e di pericolo per i propri associati: molti allevatori, sia in montagna che in collina, temono per il loro bestiame.

"Ritrovarsi un lupo nei centri abitati non è più un’ipotesi. E’ evidente che, come per i cinghiali, l’equilibrio è saltato – spiegano da Coldiretti –. Nel 1973 il lupo era una specie gravemente minacciata, con solo 100 esemplari in Italia, mentre nel 2022, secondo Ispra, ce n’erano 3.300. Con una presenza molto elevata in Toscana, dove questi animali hanno colonizzato quasi la totalità degli ambienti idonei". Con l’assenza di piogge che va avanti oramai da oltre un mese e mezzo, e allo stesso momento temperature che continuano ad essere da fine estate anziché da autunno inoltrato, i lupi vanno in cerca di acqua e cibo ma, allo stesso tempo, non sembrano avere affatto paura di quel che li può aspettare ed arraffano ciò che riescono all’interno degli allevamenti.

A livello toscano, le ultime stime parlano di 2.500 eventi di predazione per le aziende zootecniche negli ultimi cinque anni, ovvero più di uno al giorno, per un totale di 7.405 capi uccisi e, di questi, il 95% sono pecore. "Gli allevatori hanno sempre convissuto in pace con i lupi – aggiunge Coldiretti Toscana con, in testa, la presidente Letizia Cesani – oggi però il fenomeno non è gestito. Le predazioni sono la principale causa della chiusura di molti allevamenti nella nostra regione al pari dei cinghiali per le aziende agricole tradizionali con gravi ripercussioni sulla biodiversità, sull’occupazione e sulla manutenzione del territorio. Le istituzioni devono, con coraggio, definire un piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi Ue come Francia e Svizzera per la difesa degli agricoltori e degli animali allevati".

red.pt