
Passi avanti per la ’nuova’ Aglianese. Ma gli animi in città sono divisi
Ad Agliana intanto proseguono sottotraccia le attività per il cambio di denominazione degli Amici Miei, che diventeranno la "nuova" Aglianese ereditandone anche i colori neroverdi e prendendo il via al campionato di Prima Categoria. Un’avventura nella quale non verranno persi i valori identitari che hanno caratterizzato da sempre il progetto arancionero, ai quali sarà integrata la storia ultracentenaria di Agliana. "Già in passato avevamo ricevuto proposte di fusioni o simili - sottolinea Matteo Antonini, uno dei membri del consiglio direttivo degli Amici Miei –. Questa volta, però, è stato diverso perché lo stimolo aggiuntivo è stato proprio quello di poter rappresentare Agliana direttamente con la nostra compagine societaria e dirigenziale. Non perderemo i nostri valori e le nostre ambizioni e dal punto di vista sportivo. E terremo le porte aperte a chi vorrà collaborare. Siamo soddisfatti e orgogliosi che questa operazione stia dando la possibilità a due Comuni importanti come Pistoia e Agliana di avere una squadra in rappresentanza dei cittadini e degli sportivi. Abbiamo le idee chiare sugli obiettivi: fondamentali saranno i successi sul campo, accompagnati dalla necessità di creare attorno agli impianti sportivi un luogo sociale seguendo il principio dell’indissolubilità tra sport e salute".
Linee guide chiare, oltre a un po’ di sana ambizione. C’è però anche l’altro lato della medaglia. Ovvero chi ancora non è riuscito a digerire il fatto che all’Aglianese sia stato sottratto il titolo sportivo a discapito della città di Pistoia. Tra di loro anche Andrea Acciai, recordman di presenze con la casacca neroverde tra gli anni Sessanta e Ottanta, che sui social non ha nascosto il proprio disappunto. "Come cittadino ed ex calciatore dell’Aglianese che vanta 359 presenze, il dispiacere è grande. L’Aglianese in 100 anni ha avuto momenti travagliati che l’hanno portata a ripartire dalle categorie inferiori dei dilettanti ma senza mai perdere quell’anima rappresentata dai colori nero e verde. Senza lasciarsi troppo trasportare dai ricordi, la perdita del titolo sportivo costituisce una ferita per tutto il nostro paese, ricondotto a periferia calcistica di Pistoia".
Michele Flori