
«Intrecci» si occupa. delle arti storiche dell’intreccio, mentre «Federcaccia» organizzerà mostre fotografiche e incontri sulle specie di uccelli nella zona
La gestione del Centro visite della riserva naturale del Padule Fucecchio, affidata dal Comune di Larciano a Federcaccia, assieme all’associazione "Intrecci", fa insorgere Legambiente: "Un epilogo indignante" le parole dell’associazione ambientalista. Il Centro visite, situato nella frazione di Castelmartini, si ricorda, è nato nel 2013 su progetto del Centro di ricerca, documentazione e promozione del Padule, che ha poi gestito per 10 anni la struttura, realizzata con 680mila euro di risorse pubbliche, in gran parte della Regione Toscana grazie a fondi comunitari finalizzati, evidenzia Legambiente, "alla promozione dello sviluppo economico sostenibile nell’ambito delle aree protette".
Per l’associazione "l’edificio è vincolato alla funzione di Centro visite della riserva naturale, vincolo ribadito anche nella convenzione con la proprietà che ha donato il terreno". Nel gennaio scorso il Centro ha cessato le attività: da qui la decisione della Regione di affidare la struttura per un anno al Comune di Larciano che, tramite un bando ha concesso l’utilizzo degli spazi specificando, spiega ancora Legambiente, che "gli interessati dovevano avere tra le proprie finalità statutarie la tutela e la valorizzazione ambientale".
Per questo il coinvolgimento di Federcaccia rappresenta per l’associazione "un epilogo quanto meno sorprendente, che non può non indignare", anche perché il Comune di Larciano "ha preferito assecondare nella maniera più sfacciata le velleità di quanti hanno da sempre osteggiato la riserva naturale". "Ci auguriamo che la Regione Toscana sappia adesso risolvere questo increscioso incidente di percorso", conclude Legambiente.
Diversa la posizione del Comune che ribadisce la regolarità della procedura e il rispetto della valorizzazione della riserva nell’affidamento in gestione alle due associazioni.
"La riapertura del Centro visite di Castelmartini è da considerarsi una battaglia vinta – spiega la sindaca Lisa Amidei – contro il rischio di degrado e abbandono di uno dei siti di maggiore interesse del nostro territorio, che era chiuso. A maggio infatti abbiamo ottenuto l’utilizzo del centro dalla Regione che ne è proprietaria. Ma la concessione è stata data per un solo anno, motivo per cui abbiamo proceduto al bando, al quale hanno risposto la storica associazione "Intrecci", che si occupa proprio delle piante palustri, e Federcaccia, che, lo sottolineo, ha nel suo statuto, tra le altre attività, proprio la valorizzazione dell’ambiente. Anche Legambiente avrebbe potuto partecipare a quel bando aperto. A maggio prossimo scadrà la concessione da parte della Regione e vedremo cosa accadrà".