Nuove regole per l’apertura di Rsa. Non dovranno essere ravvicinate. A rischio il progetto di Vicofaro

Il consiglio regionale approva la legge che prevede la "verifica di compatibilità" da parte della Giunta. Fratoni (Pd): "Usiamo le strutture già esistenti. Buon esempio il recupero dell’ex Caselli".

Nuove regole per l’apertura di Rsa. Non dovranno essere ravvicinate. A rischio il progetto di Vicofaro

Nuove regole per l’apertura di Rsa. Non dovranno essere ravvicinate. A rischio il progetto di Vicofaro

Evitare che si vadano a costruire nuove importanti strutture dedicate alla cura e l’assistenza di anziani non autosufficienti troppo ravvicinate correndo il rischio, poi, che si trasformino in vere cattedrali nel deserto. E’ con questo intento che ieri, durante la seduta del Consiglio Regionale, è stata approvata una legge che prevede la "verifica di compatibilità" da parte della Giunta: fino a che questo passaggio, però, non sarà reso effettivo dal governo toscano, le Rsa dovranno avere una distanza minima da altra struttura simile già autorizzata di almeno un chilometro. Una legge che riguarda da vicino anche la nostra provincia, visto l’iter oramai ampiamente avviato per la costruzione di una residenza a Pistoia nella zona di Vicofaro (due da 80 posti letto per un totale di 160 utenze) che potrebbe, per il momento, anche essere a rischio, mentre ci sarebbero minori problemi per Quarrata che, inoltre, andrebbe a rispettare un altro punto chiave della legge, ovvero costruire le strutture andando a recuperare edifici già esistenti. La norma transitoria sulle distanze non si applica qualora sia già stato rilasciato parere favorevole al Comune di riferimento da parte della conferenza zonale integrata o della società della salute. Il provvedimento va in porto anche con un emendamento, proposto dalla consigliera del Pd Federica Fratoni, che interviene per specificare l’ambito della rigenerazione urbana.

"Le nostre città – ha spiegato Fratoni – hanno grandi "contenitori" che hanno bisogno di essere recuperati, rigenerati nelle funzioni, soprattutto quelle dedicate al pubblico, motivo per cui se si va ad inserire in questo contesto una struttura di questo tipo credo lo si debba fare a partire da quei contenitori, evitando il più possibile il consumo di suolo. Purtroppo questo a Pistoia non è avvenuto e potrei fare un elenco di occasioni mancate. Ma, per fortuna, ci sono altre amministrazioni, come quella di Quarrata, che invece ha lavorato proprio nella direzione del recupero, nel caso specifico l’ospedale dismesso Caselli. Anche da queste considerazioni nasce l’emendamento che ho presentato e che l’aula ha approvato". Tutto questo in attesa che la Giunta regionale vada ad approvare le compatibilità per il settore, quindi, viene posto un freno a quei tentativi di provare ad aggirare il problema (costruendo due Rsa una adiacente all’altra da 80 posti ciascuno rimanendo, quindi, dentro le regole attuali): il provvedimento è stato approvato con 21 voti favorevoli (Pd e IV), 5 contrari (Fdi) e 9 astenuti (5 Stelle e Lega).