
Con un’istanza inviata al presidente del consiglio comunale, ai consiglieri, al sindaco e al segretario generale, quattro ex assessori nella giunta bis guidata dall’ex sindaco Giacomo Mangoni e nel 2019 candidati nelle liste civiche che sostenevano la rielezione di Mangoni, chiedono chiarimenti sull’iter di formazione dell’attuale maggioranza aglianese, dove è entrato Alfredo Fabrizio Nerozzi. Sono Luciano Nesti (era candidato, con Nerozzi, della lista civica Agliana cambia), Giulia Ammannati Palandri, Massimo Zucchelli e Ambra Torresi (erano candidati della lista civica Agliana si muove, sempre a sostegno di Mangoni). Ricordano che la ricandidatura a sindaco di Giacomo Mangoni era sostenuta da tre liste in coalizione: Agliana cambia, Agliana si muove e Agliana respira. Dal risultato delle urne emerse che tra i candidati di quella coalizione l’unico eletto consigliere era Mangoni, che rinunciò ed entrò in consiglio Alfredo Fabrizio Nerozzi, che per tre anni e mezzo è stato all’opposizione e ora prosegue il mandato nella maggioranza. "L’allora sindaco uscente, di concerto con gli appartenenti alle liste – rilevano Ammannati Palandri, Nesti, Torresi e Zucchelli – depositò un programma elettorale unico. La questione che sottoponiamo attiene alla validità dell’iter di formazione dell’attuale maggioranza. Non è noto quali siano i membri rappresentati da Nerozzi, preme evidenziare che le linee programmatiche enunciate nella conferenza stampa del 14 gennaio scorso, prima del consiglio comunale e dunque senza le dovute votazioni sulle nuove linee programmatiche, non corrispondono al programma unitario originario delle tre liste di coalizione. Non essendovi corrispondenza alcuna, tanto meno un avvallo dei componenti di Agliana cambia e di Agliana si muove, ci interroghiamo sull’iter. Per passare in maggioranza, Nerozzi avrebbe dovuto uscire dalla originaria lista civica Agliana cambia, in quanto portatore di linee programmatiche sue proprie e comunque non condivise con nessuno degli scriventi. Avrebbe poi dovuto creare una nuova lista civica ed entrare in maggioranza, passando dalla votazione in consiglio comunale. In alternativa avrebbe dovuto entrare in una delle tre forze politiche attualmente in maggioranza. Nerozzi è venuto meno al patto con i suoi elettori nel 2019. Sarebbe pertanto consono che lo stesso uscisse dalla lista che formalmente rappresenta, ne creasse una propria o confluisse in un diverso gruppo, passando attraverso l’autorizzazione del consiglio comunale. Riteniamo che una nuova composizione di maggioranza, debba essere autorizzata e soprattutto deliberata e non presentata alla stampa prima che sia validata".
Piera Salvi