REDAZIONE PISTOIA

Museo chiuso da tre anni. La vicenda e le mosse

Tina Nuti "Massimo apprezzamento per l’opera della prefettura. Ora chiarezza"

Museo chiuso da tre anni. La vicenda e le mosse

PISTOIA

Una "campanella di fine scuola", accompagnata da una sensazione di liberazione da un peso che affliggeva ormai da tempo la comunità pistoiese legata al Marini. Questo rappresenta la decisione di commissariare la Fondazione e diversamente non potrebbe essere guardando alla battaglia che ha caratterizzato questi ultimi anni la collocazione del patrimonio del maestro conservato a Palazzo del Tau. Tutto ha inizio nel 2020 con la chiusura quasi improvvisa del museo, i licenziamenti, la protesta civica e la costituzione di un Comitato a difendere la causa. Tre anni e mezzo e niente è cambiato, se non in peggio. Specialmente i rapporti tra la parte pistoiese, il Comune di Pistoia proprietario dell’immobile adibito a museo, e quella fiorentina, anche lei proprietaria, ma delle opere segregate nel museo. Da lì un ping pong a suon di corsi, ricorsi e pronunciamenti nei diversi gradi di giudizio, che hanno condotto prima al dicembre 2022 con la presentazione di un nuovo cda (che estrometteva in toto la parte pistoiese dal consiglio), poi alla primavera scorsa quando, colpo di scena, smontato dal Consiglio di Stato il vincolo pertinenziale delle opere alla città, in origine apposto dalla Sovrintendenza, la Fondazione forte di quel giudizio si era affrettata ad annunciare: "Riporteremo le opere del maestro a San Pancrazio". In piena calura estiva l’ennesima doccia fredda con un nuovo annuncio dal capoluogo toscano e l’appuntamento a ottobre, quando in una non precisata data a Pistoia sarebbero dovuti arrivare dei camion per traslocare quelle opere a Firenze.

Contromossa: il notaio Antonio Marrese che per la causa Marini ha speso inesauribili energie, si appella al Prefetto e chiede, in un articolato documento che mette in evidenza le presunte irregolarità, che si giunga a un commissariamento. Obiettivo raggiunto, in attesa ancora che il Consiglio di Stato dica la sua su ulteriori ricorsi promossi sempre da Marrese mesi fa. "Auspichiamo che il commissariamento – è il commento a caldo del gruppo Civici e Riformisti capeggiato da Tina Nuti - porti finalmente un dato di chiarezza su una vicenda molto confusa. Massimo apprezzamento per l’operato della Prefettura. Resta l’amarezza nel vedere che le vicende della Fondazione Marini e del suo Museo pistoiese si sviluppino tutte al di fuori dell’impegno e dell’azione del sindaco e della giunta che, a oggi, pur avendo dichiarato il proprio interessamento, non hanno mai condotto ad effetti concreti. Ora serve l’impegno di tutti per un piano di rilancio che, nella massima trasparenza, assicuri nuova operatività alla Fondazione ed al Museo".

linda meoni